Coronavirus a Brescia, 16 morti in tre giorni. Boom di quarantene in Valcamonica

Numeri dell'Ats di Brescia e della Montagna. L'occhio del ciclone continua a rimanere sul territorio della valle.

(red.) 16 decessi a causa o con la presenza del Covid-19 in provincia di Brescia nell’arco di tre giorni, da sabato 1 fino a ieri, lunedì 3 maggio. Questo è il dato aggiornato dalle Ats di Brescia e della Montagna (per la Valcamonica) a fronte, però, di un crollo dei nuovi casi positivi anche per la forte riduzione, come era ovvio accadesse nel fine settimana del primo maggio, dei tamponi effettuati.

Le vittime sono, in città, due donne di 80 e 93 anni e un 74enne, a Collio un 89enne, un 84enne a Gardone Valtrompia, una 70enne a Castel Mella, un 76enne a Gavardo, un 72enne a Manerbio, un 86enne a Montichiari, un 79enne a Cigole, un 89enne a Lumezzane, una 88enne a Mazzano, un 98enne a Leno e una 82enne a Pavone Mella.

Dai dati del contagio degli ultimi tre giorni si conferma come l’occhio del ciclone sia ancora fermo sulla Valcamonica dove a livello scolastico si registrano 53 classi costrette alla quarantena. E solo a Edolo si è reso necessario chiudere l’asilo “Romelli” e la scuola elementare “Battisti” costretta alla didattica a distanza dopo lo screening di massa effettuato nei giorni precedenti a martedì 4 maggio. Al momento, invece, non è stato disposto alcun monitoraggio del genere per gli studenti della scuola media del paese.

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