Darfo, fugge per amore dai domiciliari. Manette al ritorno a casa

Sabato scorso una donna di 39 anni, coinvolta nell'operazione "Lucignolo", è finita di nuovo nei guai.

(red.) Pochi giorni fa, lo scorso sabato 25 luglio, i carabinieri impegnati nei consueti controlli hanno raggiunto la sua abitazione di Darfo Boario Terme, in Valcamonica, nel bresciano, per accertare che una donna di 39 anni costretta da un mese agli arresti domiciliari stesse rispettando la misura. Invece, raggiungendo la sua casa hanno notato che il garage era aperto e l’auto non c’era. Segno di una fuga dai domiciliari.

La donna era finita in manette lo scorso giugno durante l’operazione “Lucignolo” che aveva portato a 23 arresti sgominando un’organizzazione che spacciava droga in valle, con la consegna di centinaia di dosi di cocaina ogni settimana. E la 39enne è ritenuta parte del gruppo, con consegne a domicilio. Per quel motivo era finita agli arresti in casa.

Ma sabato ha deciso di uscire per qualche ora insieme al compagno, residente a pochi chilometri di distanza, per andare a Costa Volpino, nella vicina provincia di Bergamo. Dopo alcune ore e con i carabinieri in attesa, la donna è tornata alla sua abitazione e per lei sono scattate le manette per evasione. Il giudice l’ha rimessa ai domiciliari, ma per lei saranno vietati anche gli incontri in casa con altre persone.

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