Artogne, resti di un capriolo alla casa del tutore di caccia

Mercoledì notte il probabile atto intimidatorio contro Claudio Otelli, presidente del comprensorio C4.

(red.) Probabilmente si è trattato di un atto intimidatorio contro quella persona a capo di un comprensorio che da tempo è attivo nel contrasto al bracconaggio. Nella notte tra mercoledì 26 e ieri, giovedì 27 febbraio, qualcuno ha appeso una testa di femmina di capriolo e il resto della pelle dell’animale sul cancello d’ingresso dell’abitazione di Claudio Otelli ad Artogne, in Valcamonica, nel bresciano. Dell’episodio dà notizia Bresciaoggi.

Otelli, a capo del comprensorio di caccia C4 che fa riferimento alla bassa Valcamonica, ha scoperto ieri mattina quei resti e ha denunciato il caso ai carabinieri della stazione locale e a carico di ignoti. Il modo in cui l’animale era stato squartato fa pensare che ad agire sia stato qualcuno di esperto tra i cacciatori.

E non è escluso che qualcuno voglia attaccare Otelli dal momento che il comprensorio sta conducendo una battaglia contro i bracconieri degli ungulati in valle. I militari, che hanno raggiunto via Geroni dove si è verificato l’episodio, stanno analizzando le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza nelle vicinanze per risalire agli autori di quel gesto.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.