Valcamonica, tre arresti per droga ed evasione dai domiciliari

Nel fine settimana di San Valentino due fidanzati in manette per aver reso loro casa un market della cocaina.

(red.) In occasione del fine settimana di San Valentino tra venerdì 14 e sabato 15 febbraio di sera i carabinieri sono stati impegnati in una serie di controlli in Valcamonica, nel bresciano. L’obiettivo era quello di controllare la circolazione stradale e i luoghi frequentati dai giovani e mettendo a operare i militari tra Borno, Ossimo e Breno. Uno dei casi più degni di nota, per paradosso proprio nel giorno più bello per gli innamorati, riguarda l’arresto di due fidanzati da parte dei carabinieri della stazione di Borno.

Lui di 39 anni – già noto alle forze dell’ordine per spaccio di sostanze stupefacenti – e lei di 21, avevano trasformato la loro abitazione in un piccolo supermarket della cocaina. Specie durante le ore serali e notturne, diversi clienti passavano dalla loro casa per comprare la polvere bianca. A turno i due uscivano e facevano le consegne. Questo continuo andirivieni non è passato inosservato ai militari che hanno deciso di entrare in azione. La ragazza è stata fermata subito dopo aver ceduto una dose di cocaina a un cliente arrivato a Borno in auto e che è stato poi sottoposto a un controllo da una pattuglia e trovato in possesso di droga.

Insieme alla 21enne i militari sono entrati nell’abitazione e il compagno, in modo veloce e maldestro, aveva cercato di nascondere tra le lenzuola del letto un vasetto in vetro con 32 dosi di cocaina. Lo stupefacente è stato sequestrato e i due sono stati arrestati in concorso per spaccio e detenzione di droga. Nei loro confronti il giudice ha convalidato l’arresto, disponendo la rimessa in libertà per la ragazza incensurata e l’obbligo di firma in caserma tre volte alla settimana per l’uomo.

In un altro intervento, invece, a Cividate Camuno è stato arrestato un pregiudicato 54enne che stava scontando ai domiciliari una condanna per truffa e falso. I carabinieri durante i controlli avevano segnalato al magistrato di sorveglianza diverse violazioni degli obblighi imposti e per questo motivo è stato revocato il beneficio e l’uomo accompagnato in carcere. Spesso, anche da ubriaco, l’uomo si lamentava con i militare per gli eccessivi controlli domiciliari che subiva.

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