Tavernola, possibile sospensione dell’uso di esplosivi nella cava

La situazione della sponda bergamasca del lago d'Iseo è sottoposta a monitoraggio dalla Regione. Viene valutato un primo intervento di stabilizzazione con l'uso di tiranti. La posizione di Legambiente.

(red.) In un incontro tra amministratori locali e i consulenti incaricati da Regione Lombardia venerdì è stato fatto il punto sulla situazione della frana del monte Saresano, nel comune di Tavernola Bergamasca (Bg). Lo studio presentato ha consentito di analizzare la zona di rischio e dato l’opportunità di definire i primi interventi da adottare in questa fase attraverso l’ausilio di tiranti; gli uffici dell’assessorato all’Ambiente stanno valutando di sospendere in via precauzionale l’uso dell’esplosivo per le attività di cava.
Si dovrà quindi valutare la prosecuzione delle attività minerarie con altri metodi da sottoporre a verifiche e monitoraggio.
Tra i fattori predisponenti e di possibile innesco dei fenomeni di instabilità figurano la condizione geologica e strutturale dell’area, la presenza di una paleofrana, l’evento sismico del febbraio 2021, l’attività di lavorazione della miniera, il possibile ruolo della circolazione carsica profonda ed eventi di ricarica meteorica (precipitazioni).

Ora si attende, innanzitutto, l’avvio della progettazione degli interventi di stabilizzazione, per i quali sono stati reperiti i primi finanziamenti necessari stanziati da Regione Lombardia, lo scorso 3 novembre, pari a 1,5 milioni di euro; i tempi di realizzazione prevedono di arrivare alla progettazione esecutiva entro il 30 novembre 2022, stimando di attuare in 12-18 mesi le opere di stabilizzazione.
“La direzione generale Territorio e Protezione civile”, ha detto l’assessore Francesco Foroni, “si è da subito resa disponibile ad effettuare un coordinamento tecnico tra tutti gli enti coinvolti mettendo a disposizione risorse finanziarie come contributo alle Amministrazioni interessate per i necessari supporti tecnici. Gli studi non si sono mai fermati e continuano tuttora con attività di monitoraggio allo scopo di salvaguardare, in primis, l’incolumità degli abitanti. La situazione è, in ogni caso, sotto controllo. Regione Lombardia ha sempre fatto la propria parte attraverso lo stanziamento di ingenti risorse economiche per la gestione dell’emergenza, tra cui 1,5 milioni per la progettazione della messa in sicurezza del versante”
 Tra le risorse regionali stanziate vi sono anche 100.000 euro destinati alle attività di monitoraggio e l’acquisto di strumentazioni; 50.000 euro destinati alle comunità montane dei laghi bergamaschi e del Bresciano per l’aggiornamento dei piani d’emergenza, oltre a 250.000 euro per il potenziamento delle difese dalla caduta massi, 100.000 euro per la sistemazione della strada di collegamento per Parzanica e 15.000 euro per lo studio sugli effetti dell’eventuale onda di piena.

“Sembra essere sempre più evidente, da quanto sarebbe emerso dagli studi dell’Università di Firenze”, si legge in una nota diffusa da Legambiente Basso Sebino, “che le mine esplose per estrarre la materia prima per alimentare i cementificio dì Tavernola possono essere una delle concause della minacciata frana del Monte Saresano. Ora bisogna prendere atto che l’attività del cementificio di Tavernola deve essere gradualmente chiusa. Se il recupero della marna è pericoloso per l’attività franosa del monte Saresano anche le emissioni in atmosfera delle polveri derivanti dalla combustione di carbone  del forno sono da tempo causa di malattie polmonari. Inoltre sulla strada panoramica sp 469 la circolazione quotidiana di oltre 200 mezzi pesanti rende pericoloso il tratto costiero e poco attrattivo il turismo che pure potrebbe contare su un territorio molto competitivo per bellezza naturalistica e contenuti storici culturali”.

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