Torbiere, “degrado e zero controlli”

Lo denunciano Lac, Lipu, Legambiente Franciacorta, Sva di Legambiente e Oipa, che si scagliano anche contro il presidente Bosio.

(red.) “La Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, sito di interesse comunitario, si sta degradando e svuotando”.
La denuncia è delle associazioni Lac, Lipu di Brescia, Legambiente Franciacorta, Sva di Legambiente e Oipa che puntano il dito contro “l’afflusso incontrollato di un pubblico poco interessato ai contenuti e alle ragioni di una riserva, l’inadeguatezza dei controlli, la mancanza di interventi di tutela essenziali e urgenti eppure mai attuati, l’avvio di piani di contenimento delle specie alloctone potenzialmente dannosi per l’ecosistema, e infine una gestione, quella del presidente Bosio, che sembra avallare nei fatti la riappropriazione dell’area protetta da parte di personaggi che di protezione non vorrebbero neppure sentir parlare”.

“Per tutti questi aspetti  e per questi motivi”, scrivono le associazioni ambientaliste e animaliste, “dopo aver tentato di avviare inutilmente un percorso condiviso con l’ente gestore ormai quasi un anno fa” è scattata la decisione “di alzare il livello del confronto, inviando un dettagliato dossier di denuncia sulla situazione intollerabile della più importante zona umida della Lombardia alla Regione, al ministero della Transizione ecologica, alla Sovrintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio, al comando provinciale dei carabinieri forestale e alla Comunità montana del Sebino bresciano, oltre che naturalmente all’ente gestore, ai Comuni coinvolti e alla Provincia”.

“Non c’è purtroppo nulla di nuovo rispetto a quello che andiamo sottolineando da tempo, a parte, in negativo”, continua la nota, “proprio la già accennata natura di una gestione affidata a un presidente inadeguato di cui chiediamo le dimissioni da tempo, capace – è storia recente – di coinvolgere in interventi discutibili (senza neanche consultare il Comitato tecnico scientifico) e molto delicati come il piano di eradicazione del siluro, pescatori professionisti che sono stati sorpresi e denunciati per pesca di frodo nelle vicinanze della Riserva. Non ci risulta che siano stati neanche presi provvedimenti cautelari di sospensione dalla squadra addetta alla cattura dei siluri”.

Torbiere Iseo

“Questa”, è l’affondo degli ambientalisti, “di  è una nuova dimostrazione di una non dichiarata ma evidente filosofia gestionale che prescinde dalle ragioni e dalle esigenze della natura, e che punta invece a un graduale svuotamento naturalistico di quest’area attraverso quello che non si può non definire un saccheggio”.

Sotto la lente ” l’afflusso di centinaia di persone con cani e biciclette in piena stagione della nidificazione, attraverso percorsi naturalistici che nessuno ha mai provveduto a schermare è un saccheggio.  Non occuparsi adeguatamente della rimozione di quintali di rifiuti è un saccheggio. Permettere a privati di radere al suolo arbusti, alberi e canne è un saccheggio. Non impedire il volo di ultraleggeri e droni a bassa quota sopra un’area in cui nidificano uccelli protetti è un saccheggio, e lo è anche affidare compiti di controllo a dei bracconieri”.

Per Lac, Lipu di Brescia, Legambiente Franciacorta, Sva di Legambiente e Oipa “resta aperto anche il capitolo dei compensi indebitamente percepiti dal presidente Gianbattista Bosio: è ormai accettato da tutti il fatto, da noi subito rivendicato, che il presidente non deve, ne doveva ricevere alcun compenso e pertanto siamo in attesa che il direttore della Riserva richieda formalmente la restituzione degli emolumenti indebitamente percepiti da novembre 2019 a dicembre 2020. Sarà ora la Corte dei Conti e l’Anac ai quali ci siamo rivolti, a dirimere la questione”, con la richiesta agli “enti chiamati a gestire la Riserva di affidarla finalmente a personalità riconosciute e preparate superando una miope gestione localistica”.

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