Capriolo, lavorano vicine in pochi metri. Chiuso un laboratorio

Risultato di un controllo nei giorni scorsi. Multe da 400 euro a quasi tutti, solo due indossavano la mascherina.

(red.) Nei giorni precedenti a mercoledì 2 dicembre un’operazione congiunta della Polizia locale con l’Ats di Rovato e il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei carabinieri ha portato a sospendere un’attività lavorativa per un mese e a comminare sanzioni da 400 euro ciascuna. E’ successo a Capriolo, nel bresciano, dove i militari e operatori si sono mossi verso un piccolo capannone dove si aveva notizia di un’attività. In effetti, in 30 metri quadrati, senza alcun sistema di sicurezza né areazione e con le lampade sempre accese a riscaldare l’ambiente, c’era un laboratorio di guarnizioni industriali.

E al lavoro tredici operatrici, tra italiane e dell’Est Europa, di cui solo due indossavano la mascherina anti-Covid. L’azienda è risultata intestata a un albanese di 38 anni residente a Paratico. Le addette erano troppo vicine tra loro ed eludendo le disposizioni sanitarie da rispettare.

In più, alcune lavoratrici avevano più di 38 gradi di temperatura, ma probabilmente a causa delle lampade accese in quegli spazi ridotti. Oltre alle sanzioni, l’attività è stata sospesa per un mese e le dipendenti messe in cassa integrazione. Ma c’è il rischio della chiusura definitiva. Si stanno anche analizzando i contratti che regolano il lavoro delle addette.

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