Franciacorta, nuove richieste di discariche in Provincia

Il Circolo Legambiente critica il territorio per non mettere in pratica il piano di salvaguardia degli spazi.

(red.) Il territorio bresciano della Franciacorta rischia di assumere sempre più i contorni di una pattumiera, piuttosto che un’area protetta e ricca di vigneti dove si produce il rinomato vino e spumante. E a sollevare la preoccupazione è il Circolo Legambiente che definisce come “solo parole” il piano territoriale firmato da diciotto sindaci della zona con l’intento di proteggere l’area. Silvio Parzanini, a capo del Circolo, sottolinea come si stiano moltiplicando in Provincia le richieste di nuove discariche e impianti di trattamento da allestire in questa pregiata zona bresciana.

Al momento Legambiente sta aspettando l’udienza del Consiglio di Stato al quale si è rivolto dopo che il Tar ha respinto il loro ricorso contro il trattamento di rifiuti a Bertola Bonfadina di Cazzago San Martino. Qui sono destinati ad arrivare 180 mila tonnellate ogni anno di scarti edilizi e altre sostanze. Altre discariche sono presenti a Paderno ed è in arrivo un altro impianto autorizzato dal Broletto.

E sempre in Franciacorta ci sono già la Macogna, la Vallosa, la Pianera e discariche varie a Castegnato. Tra l’altro alla Provincia è arrivata anche un’altra richiesta da un’impresa di Corte Franca per smaltire altre migliaia di tonnellate di rifiuti non pericolosi e misti e senza dimenticar un’altra richiesta, da Cellatica, che sarà sottoposta a una valutazione d’impatto ambientale.

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