Garda, sei morti annegati in un mese

Pesantissimo il bilancio delle vittime nelle acque del Benaco nel volgere di poche settimane. Ancora due persone mancano all'appello: il turista inglese di 50anni Aran Chada e il 33enne pakistano uscito in pedalò lo scorso 26 giugno.

Garda. Sei vittime in un mese. E’ questo il bilancio di una serie di tragedie avvenute in successione nel volgere di poche settimane sulle sponde bresciana  veronese del Benaco.
L’ultima vittima nella notte di martedì a Desenzano: si tratta di un polacco 42enne, tuffatosi davanti alla spiaggia del Desenzanino attorno alle 22 e ripescato senza vita poco prima della mezzanotte dai vigili del fuoco sommozzatori. L’uomo è annegato a pochi metri dalla riva e la salma è stata trovata a due metri di profondità.

Proseguono senza sosta le ricerche di Aran Chada, l’ inglese di 52 anni in vacanza con la moglie ed due figli di 14 e 15 anni, scomparso in acqua lo scorso 24 luglio dopo avere salvato il figlio da un malore. Dell’uomo non si ha più traccia da quel giorno, nonostante l’ingente dispiegamento di mezzi ed uomini per rintracciarlo. Utilizzato anche il Rov intitolato alla memoria di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, i due giovani deceduti nell’incidente nautico avvenuto nel giugno dello scorso anno a Salò.

E non si trova nemmeno Hasnain Zeb, il ragazzo pakistano, 33 anni, che il 26 giugno si è tuffato dal pedalò al largo di Desenzano e scomparso tra i flutti.
L’uomo stava vivendo un momento difficile: aveva perso la moglie, uccisa da un malore a 25 anni ed era rimasto solo con un bimbo piccolo. Non si esclude, nel suo caso, un gesto volontario, tanto più che, come riferito dai familiari, il 33enne non sapeva nuotare.
Recuperata invece, dopo giorni di ricerche, la salama di Alessandro Redaelli 41enne di lecco residente a Peschiera, scomparso domenica scorsa a largo del porto di Rivoltella dopo un tuffo dalla barca. Ad assistere impotenti all’annegamento dell’uomo la moglie ed i due figli piccoli.
Morto annegato anche il barista 35enne che, a Limone, durante una pausa dal lavoro, si era tuffato, lo scorso 19 luglio, da un pontile. Vittima di un malore anche un 58enne veronese che si era immerso nelle acque del Garda a Torri del Benaco, sulla sponda veronese, senza più riemergere.

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