Truffa nel mondo del retrogaming: Fbi sul Garda bresciano

Un'inchiesta partita dagli Stati Uniti è approdata sul Benaco dove un 60enne avrebbe architettato un raggiro vendendo videogiochi vintage (degli anni '80 e '90) falsificati.

Garda. Un’indagine dell’Fbi, che coinvolge nove stati, è approdata anche nel Garda bresciana dove risiede un 60enne, presunto autore di una truffa nel campo dei videogiochi “vintage”, attorno al quale esiste una comunità di appassionati disposti anche a sborsare migliaia di euro per entrare in possesso di un pezzo d’epoca.

Di cosa si tratta? Si tratterebbe di un raggiro nel settore del “retrogaming”, ovvero di appassionati di videogiochi degli anni ’80 e degli anni ’90, con floppy disk e cassette che sarebbero state falsificate ad arte, quindi messe in vendita su piattaforme on line ed oggetto di aste con rialzi che possono arrivare fino a 10mila euro.
I primi casi sono emersi negli Stati Uniti, su segnalazione dell’amministratore delegato di Sierra, una delle principali aziende che sviluppa videogames, e da qui l’indagine del Federal Bureau of Investigation che, seguendo le tracce, è giunto fino alla provincia bresciana.
Il 60enne avrebbe venduto, sin dal 2015, pezzi falsificati come originali: ad accorgersi, non subito, che il videogioco acquistato non era autenticamente vintage, ma una copia artefatta, un  cliente che ha poi sporto denuncia alle forze dell’ordine.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.