Pacco con bambola voodoo alla sorella: due uomini alla sbarra

Vicenda curiosa quella che si aprirà in aula la prossima settimana a Brescia. Al centro una spedizione "minatoria" con bara e bambolina voodoo inviata ad una 60enne che vive sul Garda.

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Brescia. Sembra la trama di una commedia grottesca, con uno pseudo scherzo che approda poi in un’aula di tribunale.
Al centro, dissapori per questioni ereditarie tra fratelli. Un classico copione di dissidi economici che è sfociato però, in un episodio che è finito sotto la lente della Procura di Brescia e per il quale sono indagate due persone.

Di cosa si tratta? Il 22 marzo 2019, una signora gardesana 60enne riceve, all’indirizzo di casa, un pacco contenente la riproduzione in miniatura di una bara nera con una croce sopra e, all’interno, una statuetta femminile trafitta dagli spilli. Una spedizione anonima, senza biglietto, ma che inquieta la donna che così si mette ad indagare scoprendo che era stato spedito dall’ufficio postale di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine da un uomo che, interrogato dalla polizia postale presso la quale era stata sporta denuncia, si era giustificato affermando di avere “fatto un favore” ad un amico che abita nel salernitano.

Rintracciato anche l’amico, risultato pregiudicato, emerge
che “l’incarico” sarebbe stato svolto su commissione per un terzo uomo, un 73enne campano, anche lui noto alla Giustizia italiana, fratello della destinataria della spedizione. Quest’ultimo, però, ha sempre affermato di non avere mai commissionato il pacco con la bara, ma di avere solamente parlato al telefono con l’amico, raccontandogli dei dissapori con la parente.

La prossima settimana si aprirà il processo, con rito abbreviato, a carico di due dei tre indagati: il pensionato (e fratello della vittima) presunto “mandante” e l’amico friulano. Il terzo uomo è uscito dal procedimento versando un risarcimento.
Il fratello della 60enne destinataria della busta con bara e bambolina voodoo si è sempre difeso sostenendo di non avere mai dato l’incarico per una tale missiva, mentre l’uomo che ha spedito materialmente il pacco ha affermato di non conoscerne il contenuto.

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