Paratico, “Ripristino vecchia ferrovia? Progetto che fa rabbrividire”

Legambiente contraria all'ipotesi, avanzata da Ferrovie e Comune, di ripristinare la linea Palazzolo-Paratico-Sarnico, riportando i binari dall'attuale stazione fino al lago.

(red.) La Fondazione Fs ed il Comune di Paratico (Brescia) intendono puntare sulla valorizzazione turistica della Ferrovia Palazzolo-Paratico-Sarnico, riportando i binari dall’attuale stazione fino al lago.
“Questo sorprendente annuncio farebbe rabbrividire chi ha visto, era il febbraio del 1999, l’ultimo treno merci spingersi fino al lago per poi imbarcare i carri sulle chiatte dirette alle acciaierie ex Italsider (poi ILVA) di Lovere. La decisione di sospendere i collegamenti dell’allora committente del trasporto (l’ex Italsider) e delle FS,  fu presa a causa degli alti costi del trasporto e dei lunghi tempi di resa, non competitivi con quelli della strada. Ci si aspettava  che venisse custodito e non cementato il tratto di linea Stazione-lago, come di solito avvenuto in tutta Europa, in attesa di riaprire le attività ferroviarie. A Paratico invece no. I binari dello scalo lacustre sono stati  sepolti, compreso i due rari  scambi “tripli”, storici apparati tra gli ultimi rimasti  della rete ferroviaria italiana”. Lo riporta, in una nota, il circolo Legambiente Basso Sebino che ha indetto, venerdì 11 febbraio, una conferenza stampa cui hanno preso parte  Dario Balotta (presidente del circolo di Legambiente), Franco Gangemi (tesoriere del circolo di Legambiente) e GGAP- Gruppo Giovani Ambientalisti Paratico.

“Anche davanti alla vecchia stazione (ora bar-fioreria) i binari sono stati tolti dopo che il terminale della linea è stato arretrato fino  al vicino ex deposito locomotive. Successivamente sui binari in prossimità del lago è stato realizzato il “Giardino delle erbe danzanti“ (costo oltre 500mila euro)  esempio di intervento paesaggistico (menzionato nel Premio del Paesaggio del Consiglio
d’Europa dell’edizione 2012-2013). L’ obiettivo era quello di creare un collegamento verde fra il paese edificato ed il lago, valorizzando
la riva ed il contesto lacustre circostante”.
“Ora”, sottolinea il cigno verde, “il giardino verrebbe parzialmente stravolto per rimettere i binari.  Pensiamo che non sia necessario che la tradizione del treno storico venga mantenuta  con il suo arrivo fino al lago con carrozze panoramiche. Il lago si vede e lo si può fruire tranquillamente con un battello della navigazione. Meglio ancora”, vien sottolineato dagli ambientalisti, “se treni e battelli fossero in coincidenza”.

“Il progetto delle FS e del Comune è sproporzionato e dai costi enormi (15 milioni di euro). Ci saremmo aspettati invece un piano per la riapertura ai
passeggeri della linea, non solo limitata a qualche sporadico treno storico della Palazzolo-Paratico-Sarnico, chiusa dal 1966.  La linea, ora completamente ristrutturata è praticamente inutilizzata, percorribile alla  velocità di 80 km/h. Prima del Covid i treni storici, che utilizzavano la linea con locomotive a vapore, erano 5/6 l’anno. Un utilizzo davvero ridotto  che non giustifica certo gli investimenti milionari già fatti e quelli ora previsti”.

“Questo annuncio ad effetti speciali grazie ai fondi del PNRR per gestire
forse un convoglio panoramico  al mese  nella sola stagione estiva (chi pagherebbe i costi di gestione?)”, evidenzia Legambiente Basso Sebino, “non è quel che serve al lago d’Iseo. Preferiremmo più treni storici da Milano e Bergamo a Paratico-Sarnico e il ritorno dei treni pendolari sulla linea, visto
che il traffico automobilistico sulla ex SS469 è sempre ultra congestionato”. “Prioritario sarebbe anche  riattivare i servizi sulla ferrovia Iseo-Bornato-Rovato,  tolti maldestramente qualche anno fa dopo aver speso milioni di euro per il potenziamento della linea. La maggior parte dei fondi del PNRR vanno restituiti all’Europa, non sono un regalo per questo vanno spesi bene, chiosa l’associazione ambientalista.

 

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