Depuratore, Verona inaugura i cantieri: scacco matto per Brescia?

Taglio del nastro a Lazise per il nuovo impianto. Annunciate novità anche per il collettore bresciano di Gavardo e Montichiari. "Il cronoprogramma è definito: lavori entro il 2023".

(red.) I lavori per il collettore del Garda sulla sponda veronese hanno ufficialmente preso il via mercoledì 22 dicembre, con il taglio del nastro del cantiere a Lazise.
All’inaugurazione dei cantieri del primo lotto del nuovo Collettore del Garda – Sponda veronese erano presenti l’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, il presidente di Azienda Gardesana Servizi Angelo Cresco con il direttore generale Carlo Alberto Voi, la presidente della Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera Alessia Rotta, il presidente di Ato Veronese Bruno Fanton con il direttore Luciano Franchini, il presidente di Ats Garda Ambiente Giovanni Dal Cero e i sindaci del territorio gardesano. Presenti anche i parlamentari Anna Lisa Baroni, Vania Valbusa e Diego Zardini, l’europarlamentare Paolo Borchia, il direttore di Acque Bresciane Paolo Saurgnani e il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa.

I cantieri, che si sviluppano lungo la passeggiata a lago, interessano il tratto di collettore di 4 km che va dall’impianto di sollevamento di Villa Bagatta (Lazise) all’impianto di sollevamento di località Ronchi (Castelnuovo del Garda).
La ciclopedonale, tra Lazise e Castelnuovo, nel tratto interessato dai lavori, è già chiusa al transito di pedoni e biciclette, ma sarà riaperta in primavera, in tempo per la stagione turistica. La durata complessiva dell’intervento è di circa 12 mesi.

“Per il lago”, si legge in una nota di Agenzia Gardesana Servizi (Agt, ndr.) è una giornata storica perché segna l’inizio tangibile della più importante e strategica opera pubblica realizzata, a favore dell’ambiente e dell’economia, nella provincia di Verona. Questa giornata rappresenta anche la concretizzazione del costante impegno di Alberto Tomei che, da presidente di Azienda Gardesana Servizi, per primo, a partire dal 2013, si assunse l’onere di far conoscere i rischi e i problemi dell’attuale infrastruttura”.

depuratore Verona

Cosa prevede l’intervento veronese? La posa di 3,7 km di nuova tubazione a gravità. In parallelo vengono posati 4 km di nuove tubazioni in ghisa sferoidale, che rappresentano il primo tratto della tubazione in pressione, che va da Brancolino di Torri del Benaco al depuratore di Peschiera del Garda. Ad eseguire i lavori l’Impresa Edile Stradale Artifoni Spa che si è aggiudicata l’appalto del valore di circa 10 milioni di euro.

“Con emozione ed orgoglio oggi inauguriamo il primo cantiere del nuovo Collettore del Garda, assieme a tutti i sindaci coinvolti – ha detto il presidente di Ags Angelo Cresco -. Quest’opera risponde alle richieste del territorio, che da dieci anni si è posto come obiettivo principale il rifacimento del collettore. Si tratta di un’infrastruttura decisiva per l’ambiente, l’ecosistema del lago, ma anche per tutelare i cittadini e quei 24 milioni di turisti che arrivano ogni anno sul Garda. Ne va dell’economia e del futuro del bacino idropotabile più importante d’Europa. Deve essere l’inizio di un nuovo impegno, ci aspettiamo che le Istituzioni sostengano questo nostro sforzo e siano al nostro fianco per l’ultimazione di quest’opera, affinchè non rimanga un progetto incompiuto come quelli di cui il nostro Paese è disseminato. Negli anni è cresciuta la sensibilità e l’attenzione ambientale, il nostro compito, qui, ora, è costruire il futuro del lago di Garda, insieme ai cittadini, agli operatori e ai turisti”.

“È una giornata epocale, oggi diamo il via ai lavori per il rifacimento definitivo del collettore del Garda – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente e Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin -. Una nuova infrastruttura che andrà a sostituire quella attuale, ormai datata, a rischio cedimenti, un pericolo per il lago dal punto di vista ambientale, oltre che economico. Si tratta di un percorso complesso iniziato qualche anno fa, un progetto interregionale che coinvolge anche la sponda bresciana. Nel veronese c’è stata massima condivisione, a partire dal territorio, dalle Amministrazioni locali, fino a tutti gli enti coinvolti. La Regione ha contribuito sia per la progettazione che, economicamente, per la realizzazione. Abbiamo lavorato insieme per raggiungere il risultato. Mancano ancora dei fondi per completare l’opera, ma la Regione ha inserito l’intervento tra le priorità da realizzare con i finanziamenti del Pnrr, in quanto strategica per la transizione ecologica. Siamo quindi convinti che le sovvenzioni arriveranno”.

“Assistere alla posa del primo tratto del nuovo collettore del Garda significa essere nella storia”, ha detto la presidente della Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera Alessia Rotta. “Un’opera attesa da anni, fondamentale sotto il profilo ambientale. Finalmente viene riconosciuta al lago di Garda la sua importanza, come territorio e ambiente, l’economia e il turismo sono solo dirette conseguenze della sua tutela. Un primo passo per proteggere l’intero ecosistema, frutto di una risposta trasversale arrivata da sindaci e parlamentari. Quando abbiamo chiesto i primi 100 milioni al Ministero per la realizzazione dell’infrastruttura sapevamo di poter contare su chi poteva realizzarla, Ags ha dimostrato di saper rispettare i tempi e avere a cuore il Garda. Ora candidiamo quest’opera tra le priorità del Pnrr affinchè arrivino anche le restanti risorse”.

In occasione dell’inaugurazione a Lazise si è parlato anche del cronoprogramma per la sponda bresciana, il cui progetto è al centro di un’aspra battaglia da parte dei comuni, dei cittadini e dei comitati che si oppongono al maxi depuratore sul Chiese, previsto con la realizzazione di due impianti, a Gavardo e a Montichiari.
“Noi iniziamo i lavori e nel frattempo arrivano notizie importanti anche dalla sponda bresciana” ha sottolineato il presidente di Ats Garda Ambiente Giovanni Dal Cero. “Dopo aver superato l’impasse burocratico, con la nomina del commissario Attilio Visconti, anche sull’altro lato del Garda si procede spediti: obiettivo marzo 2023 per i depuratori di Gavardo e Montichiari. Il cronoprogramma che si sono dati è definitivo: in questi giorni sottoscrizione della convenzione fra Ato Brescia e Acque Bresciane, che avrà l’incarico di progettare il nuovo collettore e i nuovi depuratori. Tra poche settimane, a gennaio 2022, verrà conferito l’incarico ai tecnici esterni per la progettazione definitiva. A ottobre 2022 ci sarà lo “Studio di impatto ambientale” e a novembre l’avvio dell’iter per il Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale, seguito dalla dichiarazione di pubblica utilità e dalla variante urbanistica”.

Stando alle dichiarazioni di Agt sarebbero dunque poche le speranze per i comitati e le amministrazioni bresciane di “cancellare” il progetto del collettore del Garda. I giochi sembrerebbero già fatti anche in considerazione del fatto che è in fase avanzata la revisione del progetto definitivo, sull’attraversamento del fiume Mincio, nel tratto di condotta a servizio dei Comuni di Desenzano e Sirmione, per adeguarlo alle indicazioni impartite dalla Soprintendenza di Verona. Si tratta degli unici Comuni bresciani che il progetto generale dei collettori fognari del lago di Garda (sponda occidentale e sponda orientale) ha stabilito debbano continuare a scaricare nel depuratore di Peschiera del Garda.

Il Ministero dell’Ambiente ha finanziato l’opera complessiva con 100 milioni di euro (60 milioni di euro per la sponda bresciana, 40 milioni di euro per la sponda veronese) a fronte di una spesa prevista per la realizzazione del nuovo collettore (sponda veronese), pari a 116,5 milioni di euro per 70 km di rete fognaria. Per la realizzazione del maxi impianto sulla sponda bresciana è prevista una spesa di oltre 140 milioni.

 

 

 

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