Presidio, il comune chiede il plateatico, gli ambientalisti: noi non paghiamo

L'ultimo braccio di ferro tra le autorità e le associazioni che sotto la Prefettura difendono il fiume Chiese è rappresentato dalla tassa municipale per installare un gazebo che protegga i manifestanti nella stagione invernale.

(red.) Il comune di Brescia chiede una sorta di tassa per  l’occupazione del suolo pubblico al Presidio delle associazioni ambientaliste che dal 9 agosto sta protestando davanti alla prefettura contro il progetto di depurazione del Garda che vuole costruire due depuratori a Gavardo e a Montichiari, convogliando le acque nel fiume Chiese. Gli ambientalisti respingono al mittente la domanda, rifiutando di versare al municipio la tassa sul plateatico. E’ l’ultimo braccio di ferro delle istituzioni cittadine contro la fastidiosa “manifestazione perenne” degli ambientalisti bresciani. Che non piace alla prefettura e neppure a Palazzo Loggia.

La premessa è che, nonostante i risultati segnino il passo e la situazione non stia procedendo bene, visto che il governo ha rifiutato di prendere in considerazione una revisione del progetto, gli ambientalisti hanno deciso di continuare a oltranza il presidio. Dopo una serie di riunioni con Prefettura, Comune e Provincia e un tira e molla sulle dimensioni e la posizione di un eventuale gazebo per coprire durante la stagione invernale i manifestanti, che a turno si danno il cambio nell’arco delle 24 ore di ogni giorno, l’accordo è arrivato su un gazebo da 3×3 metri nell’area complessiva di 8×3 occupata dal presidio, in cambio del posizionamento da parte dei manifestanti dei vari striscioni e cartelli su appositi pannelli che si reggono autonomamente e quindi non più attaccati al muro del Palazzo Broletto.

Ma qui arriva la sorpresa. Dopo che gli ambientalisti hanno presentato la domanda, è stato loro comunicato che per poter posizionare quel Gazebo di 3×3 metri dovranno pagare 13 euro e rotti al giorno, calcolati sui 24 metri quadrati dell’area presidiata: “Una specie di tassa che assomiglia a un affitto di 400 euro al mese per presidiare un plateatico di 24 metri quadrati”, dicono le associazioni. Che si rifiutano di pagare per tre motivi:
1. Il presidio è di 5 formazioni sociali no-profit che formalmente non c’entrano nulla con partiti e movimenti politici.
2. Se giustamente il Comune ha azzerato le tasse per i plateatici per le varie attività commerciali, non si capisce perché vorrebbe far pagare l’area del presidio.
3. La tariffa è assolutamente sproporzionata, se la confrontiamo con l’affitto di un monolocale in città, ma qui siamo su un plateatico all’aperto e senza alcun servizio.

Ed ecco la risposta del comune di Brescia: “Il Comitato ha inoltrato il 27 ottobre scorso una richiesta di concessione di occupazione di suolo pubblico per l’installazione di un gazebo con tavolo e sedie della superficie di 24 metri quadrati, collegata al presidio concesso dalla Questura fino al 31 ottobre. Il Comitato era a conoscenza dell’onerosità della concessione, indicata nella modulistica sottoscritta dai richiedenti”.

“Gli uffici comunali”, prosegue la nota di Palazzo Loggia, “hanno richiesto un importo totale di 40,49 euro per l’occupazione del suolo pubblico per le giornate dal 29 al 31 ottobre. La pratica è stata istruita dall’Ufficio marketing comunale, in applicazione dell’articolo 9 del Regolamento del Canone unico patrimoniale che prevede, peraltro, una riduzione consistente dell’importo dovuto nel caso si tratti di manifestazioni di carattere politico o sindacale. I risultati dell’istruttoria sono di natura tecnica e gli uffici applicano quanto previsto da norme e regolamenti validi per tutti”.

presidio prefettura fiume chiese

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.