Depuratore, la protesta sbarca a Roma

Il prossimo 7 ottobre una delegazione del "Presidio 9 agosto", che si batte contro la realizzazione del maxi impianto di Gavardo e Montichiari, verrà ascoltata in Commissione Ambiente.

(red.) I manifestanti che protestano da oramai quasi due mesi contro il depuratore di Gavardo e Montichiari verranno ascoltati anche a Roma. Ai rappresentanti del “Presidio 9 agosto Salviamo il Fiume Chiese” è infatti giunto l’invito a recarsi in Audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati il giorno giovedì 7 ottobre.

Il Presidio, nei giorni scorsi, inoltre, aveva diramato un invito, con lettera aperta, ai 12 parlamentari bresciani per chiedere di partecipare a una Tavola Rotonda presso il presidio che si sta svolgendo all’ingresso della Prefettura di Brescia sabato 2 ottobre alle 15.30 con la richiesta che, se impossibilitati a prendervi parte, di indicare un altro giorno nelle loro disponibilità.

La delegazione si recherà dunque a Roma con un nutrito drappello di rappresentanti, come scrivono nella nota i firmatari della comunicazione: Alessandro Scattolo, in rappresentanza del Comitato Ambiente Territorio Basso Garda, Piera Casalini, in rappresentanza del Comitato mamme del Chiese, Sergio Aurora, in rappresentanza del Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia, Gianluca Bordiga, in rappresentanza della Federazione delle Associazioni che amano il Fiume Chiese ed il suo Lago d’Idro, Marco Apostoli, in rappresentanza del Tavolo provinciale Basta Veleni.

Inoltre, questo venerdì 1 ottobre, alle 16,  31 aziende agricole bresciane, tramite una di loro in rappresentanza, continua la nota “faranno un forte significativo gesto simbolico a sostegno delle ragioni del Presidio in difesa del bacino idrografico del Chiese in atto continuativamente h24 davanti alla Prefettura di Brescia dal 9 agosto scorso”.

La presenza degli agricoltori, viene spiegato, è importante perchè “gli agricoltori sono stati spesso tirati in causa quali ipotetici beneficiari del maxi-depuratore del Garda sul Chiese in quanto ne gioverebbero della maggiore disponibilità di acqua e di fanghi per l’irrigazione e la concimazione dei propri campi; ma invece non è così: gli agricoltori sono le prime vittime di ogni sfregio inflitto all’ambiente e al territorio, perché
con esso ci lavorano, è la loro casa e da esso traggono sostentamento”.

Inoltre, viene sottolineato, “con questa azione simbolica dell’omaggio al Presidio in atto a Brescia dal 9 agosto 2021 in difesa del bacino idrografico del Chiese, gli agricoltori e gli artigiani che lavorano con i loro prodotti, sia dell’asta del Chiese che della Valtenesi, vogliono supportare questo Presidio, ed in particolare vogliono dire NO ad ogni sfregio perpetrato all’ambiente e al paesaggio perché è uno sfregio alle rispettive proprie attività, quindi al proprio futuro”.

“Insieme, uniti”, continua la nota del Comitato 9 agosto, “vogliamo dire che un’agricoltura di qualità si può fare solo in un ambiente sano e pulito, con acqua pulita, e per questo gli impianti di depurazione devono essere pensati per risolvere i problemi, non per crearli”.

“Infine”, è la chiosa, “diciamo un secco ‘no’ all’uso dei fanghi in ambito agronomico, e auspichiamo che le associazioni di categoria ed il legislatore rivedano le loro posizioni in merito, vietandone immediatamente l’uso, alla luce anche delle inquietanti vicende emerse dalla cronaca recente”.

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