Depuratore: “Esposto per disastro ambientale”

L'Associazione consumatori sul piede di guerra contro gli impianti a Gavardo e Montichiari che metterebbero a rischio il fiume Chiese.

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(red.) “Il fiume Chiese non deve pagare il prezzo della depurazione delle acque del Garda”. Lo afferma, in una nota il Codacons che ha annunciato di presentare “un esposto all’Arpa perché verifichi i rischi descritti scongiurando l’ipotesi di disastro ambientale”. 

“Questo”, sottolinea l’associazione consumatori, “il grido dei mille cittadini scesi in piazza Paolo VI nella giornata di sabato per affermare il principio secondo cui ‘il bacino idrografico del Chiese, che è altra cosa rispetto al bacino del lago di Garda, per sua natura non deve e non può essere coinvolto in questa situazione che lo vorrebbe quale corpo ricettore di questa ristrutturazione della depurazione, ovvero non ne deve in alcun modo pagare le gravissime conseguenze ambientali‘, come riferisce la federazione delle Associazioni che amano il Fiume Chiese”.

“Al progetto”, continua il Codacons, “si imputerebbero costi eccessivi, accordi politici di dubbio interesse e rovesci delle acque reflue all’interno del fiume con richiamo di acqua, per tamponare, dal lago d’Idro, aggiungendo così un danno ecologico per dare soluzione a un altro danno”.

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