Desenzano, Anpi al sindaco: “Chieda scusa per le sue parole”

Le associazioni partigiane gardesane stigmatizzano le dichiarazioni del primo cittadino che ha detto di avere ricevuto "insulti e minacce" per l'ok al memoriale Simone Riva.

(red.) Non si placano le polemiche relative al Sesto Memoriale Simone Riva, militante di Forza Nuova deceduto nel 2015, che si è tenuto lo scorso 28 agosto a Desenzano del Garda (Brescia) e per protestare contro il quale era stato organizzato un “presidio antifascista” dalla locale sezione Anpi e dal Coordinamento Anpi Basso Garda e il Comitato Anpi Provinciale.

Ora, le associazioni gardesane dei partigiani puntano il dito contro il sindaco di Desenzano, Guido Malinverno per alcune esternazioni che il primo cittadino avrebbe rilasciato alla stampa locale (Bresciaoggi e Giornale di Brescia) in cui affermerebbe che “la sezione locale dell’Anpi lo avrebbe attaccato personalmente con “insulti e minacce” che avrebbero coinvolto, sempre a suo dire, anche la sua famiglia”.

“Si tratta di affermazioni”, scrivono in una nota  Anpi e Anpi Basso Garda e il Comitato Anpi Provinciale, “che respingiamo al mittente e che consideriamo insinuazioni gravi, forse volte a tentare di minare la nostra credibilità e a sminuire le legittime critiche politiche da noi avanzate con riguardo alla scelta del Sindaco e della Giunta di aprire le porte della nostra città a gruppi neo-fascisti”.

“Tanto le dichiarazioni di adesione ai valori dell’antifascismo quanto i richiami alla Costituzione appaiono sterili e vuote enunciazioni di principio se gli atti dimostrano il contrario”, stigmatizzano i partigiani. “Concedere l’utilizzo della biblioteca pubblica – luogo simbolo di cultura – ad un gruppo di estrema destra non è certo un atto dovuto. È una scelta politica precisa”.

“Così come fu tale”, continua la nota, “il rigetto nel 2018 della mozione – promossa dal coordinamento Anpi Basso Garda – volta a chiedere l’adozione di un atto amministrativo che avesse la finalità “di negare la concessione di locali, spazi o l’occupazione del suolo pubblico ad associazioni ed organizzazioni che abbiano manifestato e professato ideologie razziste, xenofobe, antisemite, omofobe ed antidemocratiche con espressioni di odio e di intolleranza religiosa o che si ispirino ai disvalori del fascismo o del nazismo o che contrastino i valori della Resistenza””.

“La mozione”, spiega Anpi, “il cui iter iniziò nel 2017, venne prima ignorata, in seguito rifiutata, poi ancora stravolta con un emendamento che ne modificava completamente il valore e infine bocciata nella sua versione originale. Se al tempo fossero state assunte decisioni diverse, quanto avvenuto sabato 28 agosto a Villa Brunati non sarebbe potuto accadere“.

anpi desenzano

“Alla luce di ciò, riaffermiamo ancora una volta la nostra posizione di opposizione e stigmatizzazione di ogni tentativo di offrire agibilità politica a gruppi e a movimenti che non si riconoscano nei valori democratici, sanciti nella Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza”.

“Ribadiamo, inoltre”, chiosano le associazioni partigiane gardesane, “che le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Sindaco al Corriere della Sera il 29 agosto (articolo di Valerio Morabito) in merito al “dispositivo di sicurezza quasi che fossimo in guerra” sono del tutto fuori luogo. Le citate misure, infatti, erano state previste dalla Prefettura di Brescia ben prima che la sezione locale dell’Anpi comunicasse la propria pacifica presenza mediante l’organizzazione di un presidio antifascista. La stessa Prefettura, infatti, comunicava in data 24 agosto la necessità di sorvegliare attentamente l’evento organizzato da ‘Brescia ai Bresciani’ presso Villa Brunati anche al fine di verificare l’eventuale commissione di ” ‘qualsiasi gesto o comportamento rievocativo del disciolto partito fascista’ “.

“In attesa di ricevere chiarimenti (e possibilmente anche scuse) in merito alle gravi dichiarazioni pronunciate dal Sindaco Guido Malinverno nei confronti dell’associazione che rappresentiamo”, chiosano Anpi e Anpi Basso Garda e il Comitato Anpi Provinciale, “cogliamo l’occasione per ringraziare nuovamente tutti coloro che hanno accolto il nostro invito a riaffermare con forza i valori antifascisti, democratici e costituzionali, dando vita a un presidio pacifico e partecipato”.

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