Delitto Francesca Fantoni, imputato in aula: “Sono stato io, mi dispiace”

Andrea Pavarini ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee. Anche la testimonianza choc della sorella della vittima.

(red.) Questa mattina, giovedì 25 marzo, in tribunale a Brescia si è svolta un’altra udienza nell’ambito del processo per la morte di Francesca Fantoni. Si tratta della 39enne di Bedizzole, affetta da un disturbo cognitivo, che venne picchiata e violentata prima di essere abbandonata in un punto nascosto del parco del paese. Poco prima che iniziasse l’udienza, l’imputato Andrea Pavarini, il 32enne accusato di aver ucciso in questo modo brutale la 39enne, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee.

Ho commesso io il reato e mi dispiace per quello che è successo. Tutti fanno cavolate (ha usato un altro termine, ndr), i giargianesi vengono in Italia e ne fanno tante. Io ho fatto questa che è la prima e l’ultima”. Nel corso dell’udienza è stata sentita anche la sorella della vittima, Elisa Fantoni, che ha raccontato cosa le era successo nell’aprile del 2019, mesi prima che Francesca venisse uccisa.

“Tentò di abbassarsi i pantaloni davanti a me con l’intenzione di avere un rapporto sessuale. Pavarini – ha detto la sorella della vittima – si era presentato a casa mia dicendo di essere il fidanzato di Francesca e che avrebbe voluto avere un figlio da lei. Vedendo che non gli davo corda, diventò più aggressivo fino a quando tentò di calarsi i pantaloni dicendo che voleva avere un rapporto con me sul divano e sul tavolo. Ma ero riuscita a mandarlo via”.

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