Desenzano, “Dalla maggioranza lo sfregio alla democrazia”

(red.) “Lo sfregio alla democrazia a Desenzano è ormai un’evidenza e nemmeno la salute pubblica è un tema ritenuto fondamentale dall’amministrazione comunale che preferisce tergiversare e tutelare i propri equilibri ed interessi politici rispetto ai bisogni dei cittadini”, si legge in un comunicato a firma congiunta da parte dei consiglieri dell’opposizione. “Come consiglieri di minoranza non ci stiamo più e non intendiamo più assistere inermi a questo degrado istituzionale, che si è perpetuato già in diverse occasioni fino a raggiungere un livello mai visto prima nell’ultima conferenza dei capigruppo”.

“Denunciamo uniti il comportamento del presidente del consiglio Rino Polloni che talvolta abusa del suo ruolo che dovrebbe essere di garanzia verso tutti i consiglieri”, scrivono Sergio Parolini, Andrea Spiller , Maurizio Maffi, Valentino Righetti, Giustina Bonanno, Rodolfo Bertoni. “Perché siamo consapevoli di non avere i numeri per decidere alcunché, ma non per questo ci deve essere negato il diritto di iniziativa, proprio del ruolo dei consiglieri, fino al punto di togliere arbitrariamente la parola a quelli della minoranza e di negare un confronto democratico: oltre a non essere stati messi in condizione di presentare mozioni, interrogazioni e interpellanze da un anno (queste ultime dovrebbero essere discusse tutte in una sola ora), i nostri emendamenti sono stati bocciati senza fornire spesso alcuna motivazione”.

“Recentemente poi”, continua la nota, “un consigliere di maggioranza ha addirittura chiesto di ridurre il tempo degli interventi per accorciare il dibattimento, che continuerà ad essere svolto in streaming (nonostante la proposta della minoranza e del capogruppo della Lega di farlo in presenza) perché è più facile staccare il microfono e mettere il bavaglio all’opposizione quando serve. La maggioranza, la giunta e il sindaco sono complici di questo sistema, nessuna presa di posizione è stata presa nemmeno a fronte delle dichiarazioni gravissime contro i vaccini, fatte dal presidente del consiglio e nemmeno riguardo la richiesta da noi presentata per convocare un consiglio comunale sul tema della campagna vaccinale”.

“I fatti e i dati dimostrano che il nostro territorio è tra i più a rischio riguardo l’emergenza pandemica”, si legge ancora nel documento: “L’indice di positività dichiarato da Asst del Garda era ancora a fine gennaio ben più alto di quello dichiarato da Regione Lombardia e stiamo assistendo a continui assembramenti pericolosi, che potrebbero rimettere sotto pressione i reparti dell’ospedale nel giro di pochi giorni. Asst era a gennaio pronta a scendere in campo col piano d’emergenza che avrebbe tolto posti letto ai pazienti delle altre patologie e solo un lieve miglioramento nelle ultime due settimane ha impedito che ciò accadesse”.

“Come si può affermare con tanta superficialità che questo non è un tema che il consiglio dovrebbe affrontare?”, si chiedono le opposizioni. “Tra i tanti provvedimenti di competenza dell’amministrazione c’è la necessità di un controllo capillare del territorio, la somministrazione di sanzioni verso chi mette in pericolo la salute pubblica, l’organizzazione delle farmacie comunali che hanno dichiarato di non essere in condizione di poter aderire alla campagna vaccinale. “E ancora, come e dove organizzare la somministrazione dei vaccini alla cittadinanza dal 24 febbraio”.

“Come minoranza”, conclude la nota, “siamo qui per protestare e per denunciare la gravità della situazione e per capire se verranno adottati prossimamente provvedimenti nelle sedi più opportune.
Pertanto chiediamo a gran voce la convocazione del Consiglio richiesto sull’organizzazione della campagna vaccinale: per ragionare insieme, per confrontare e condividere  le idee davanti a tanta emergenza, e per chiedere maggior rispetto per quei consiglieri che insieme rappresentano il 45% di chi è andato a votare. Questa è la democrazia, un bene prezioso per i cittadini”.

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