Desenzano, “stop alla pesca abusiva in porti e porticcioli”

Lo chiede la presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer. "Il pesce viene a volte ributtato in acqua".

(red.) Con la rinnovata possibilità di accedere al lago, in questo caso si tratta del Garda, molti pescatori hanno ripreso la loro attività abusiva all’interno dei porti e dei porticcioli.
Ricordando a tutti che la legge impedisce di pescare nei porti e obbliga al possesso della licenza”, informa il presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer, “si invitano tali pescatori a non infrangere la legge e soprattutto si sottolinea la crudeltà e sconsideratezza di una pesca il cui bottino, il pesce, viene a volte ributtato in acqua per paura di mangiarlo a causa di acque spesso sporche, melmose e schiumose”.

Ributtare in acqua un animale ferito significa divertirsi con la sua vita senza immaginare che morirà o, nel migliore dei casi, soffrirà a lungo per una ferita gratuita”, sottolinea Isabella d’Isola, responsabile della delegazione di Gaia a Desenzano del Garda. “Non è pietà, è sadismo. Come se un uomo fosse ferito e pensassimo che, lasciandolo solo, guarirà lo stesso. Bisognerebbe che ci ricordassimo di essere tutti animali e animali umani, soggetti al dolore. L’attuale pandemia derivata dall’abuso e dalla devastazione ambientale non ha insegnato niente”, conclude la delegata locale di Gaia.

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