Depuratore Garda, ministro Costa può valutare alternative

I sindaci dei paesi bresciani coinvolti si sono detti positivi dall'incontro di ieri a Roma. Si ripartirà da zero?

(red.) Hanno avuto rassicurazioni sul fatto che saranno coinvolti di più nelle decisioni direttamente dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Ieri, giovedì 20 febbraio, a Roma si è svolto l’atteso incontro per la depurazione della sponda bresciana del lago di Garda. E così l’idea che era stata data per assodata di smaltire i reflui fognari negli impianti da allestire a Gavardo e Montichiari non è più una certezza. Proprio ieri il ministro ha incontrato i sindaci dei Comuni presenti lungo il fiume Chiese e al momento ritenuta la destinazione finale di quegli scarichi.

E il prossimo 27 febbraio, quando è previsto un vertice dedicato, Costa chiederà un tavolo tecnico per valutare soluzioni alternative rispetto a quelle presenti attualmente. Tutti gli amministratori bresciani che hanno partecipato all’incontro si sono detti positivi dell’esito e si sono anche sentiti confermare i 100 milioni di euro che erano stati stanziati per l’opera. Al ministro hanno consegnato un volume carico di obiezioni ed elementi critici rispetto ai due depuratori previsti e per un bacino d’utenza di 200 mila abitanti.

L’idea emersa dal vertice sembra quella di ripartire da zero e così nel nuovo tavolo tecnico potrebbe anche emergere l’ipotesi di potenziare l’impianto di Peschiera del Garda che potrebbe rappresentare una soluzione migliore a livello economico e ambientale. Ora i sindaci contrari ai due depuratori di Gavardo e Montichiari sperano che il ministro dia seguito a quanto annunciato nell’incontro di ieri.

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