Salò, revoca respinta: Benito Mussolini resta cittadino onorario

Ieri sera la maggioranza e parte delle minoranze hanno respinto una mozione per revocare l'onorificenza.

(red.) Benito Mussolini resterà cittadino onorario di Salò, nel bresciano. Questo è l’esito di una mozione che ieri sera, giovedì 13 febbraio, il Consiglio comunale del paese gardesano ha votato esprimendosi contro la revoca. E così quella cittadinanza che al Duce era stata conferita nel maggio del 1924 continua a restare in vigore. E’ stata una seduta particolare del Consiglio quella di ieri, con tanto di forze dell’ordine chiamate a gestire la sicurezza intorno al palazzo municipale visto il tema dominante all’ordine del giorno. Alla fine i dodici consiglieri di maggioranza legati al sindaco Giampiero Cipani hanno deciso di votare contro la mozione che era stata posta al centro del dibattito.

Ma non solo dalla maggioranza, perché anche due consiglieri delle minoranze hanno votato per non far passare quell’ordine del giorno. Il risultato finale è stato quindi di 14 consiglieri contrari alla mozione, mentre altri tre tra le minoranze, della lista Salò Futura che hanno presentato il testo, sono stati gli unici a dirsi favorevoli. La maggioranza, nell’esprimersi contro quella mozione, l’ha tacciata di “strumentale e anacronistica” e alcuni hanno sottolineato il fatto che Salò non avrebbe avuto alcun beneficio nel revocare la cittadinanza al dittatore.

Qualcuno ha anche parlato di come in Consiglio comunale negli anni successivi al Ventennio ci siano stati uomini dell’antifascismo e della Resistenza che non si sarebbero fatti il problema di revocare l’onorificenza al Duce. Quindi, almeno per il momento, la questione può dirsi conclusa. Infatti, già al tempo della campagna elettorale delle comunali era stata chiesta una mozione per revocare il titolo a Mussolini, ma visto il tema delicato e spinoso si era preferito rinviare la discussione. E ieri sera è stato il momento decisivo con il respingimento della mozione.

Ma nel corso dell’assemblea sarebbe emerso anche un altro dettaglio. Il Comune di Salò, infatti, tecnicamente – come è stato espresso da più parti – non potrebbe revocare la cittadinanza onoraria che al Duce era stata conferita dal commissario prefettizio Salvatore Punzo, attivo dal 1923 al 1924. In quel periodo, infatti, i Consigli comunali erano stati sciolti dal regime e quindi ora potrebbe essere solo il Governo ad adoperarsi per revocare quel titolo.

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