Fanghi tossici, Arpa: “Sarà necessario anche controllare le falde”

Il direttore Fabio Cambielli sottolinea la necessità di verificare se spandimento abbia interessato anche la falda.

(red.) Ha scosso l’intera provincia di Brescia l’inchiesta che ieri, lunedì 24 maggio, ha portato i carabinieri forestali a muoversi per porre sotto sequestro le aziende della Wte – attiva nel recupero dei rifiuti – tra Quinzano, Calvisano e Calcinato dopo che si è scoperto come i reflui non depurati, quindi inquinanti e pericolosi, sarebbero stati sparsi come fertilizzanti sui terreni agricoli di proprietari compiacenti. E tra le varie reazioni, ieri è giunta anche quella più “tecnica” dell’Arpa di Brescia, tramite il direttore Fabio Cambielli.

Wte Calcinato

Non manca di sottolineare come il primo livello di inquinamento certo sia quello del terreno agricolo, ma anche che sia chiaro di dover controllare le falde sotterranee se i liquami pericolosi siano stati sparsi per diverso tempo. E su questo fronte, ma l’inchiesta della procura di Brescia è ancora in corso, non è escluso che lo spandimento abbia intaccato anche la falda. Per questo motivo la stessa magistratura potrebbe disporre all’Arpa, tramite i carabinieri forestali, di effettuare dei prelievi di acqua per capire la situazione.

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