Europa Verde Brescia contro il forno crematorio di Verolanuova

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(red.) Secondo la delibera di giunta del 16 dicembre, l’ amministrazione comunale di Verolanuova ha individuato il luogo di insediamento del tempio di cremazione: vicino alla struttura cimiteriale di Cadignano a pochi metri dalle scuole, asilo e da abitazioni. Il coordinamento provinciale dei Verdi-Europa Verde Brescia ribadisce in una nota “la netta contrarietà a questa opera per le seguenti motivazioni”.

1) L’assenza di regole e garanzie nazionali sui forni crematori. Esiste un vero e proprio vuoto normativo sull’argomento e soprattutto sui limiti di emissione, sugli ambienti tecnologici, nonché sui materiali funebri stessi. Il risultato è che ogni regione autorizza gli impianti con criteri propri.
2) Il rischio di aumentare l’inquinamento. Questi impianti producono emissioni inquinanti che possono provocare rischi per l’ambiente e la salute poiché durante la cremazione nei forni si ha la produzione di polveri, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli (studi dell’Associazione medici per l’ambiente – Isde Italia e Arpat Toscana mostrerebbero un aumento dell’impatto ambientale con la costruzione di un forno crematorio).

3) Riteniamo sbagliato aggravare un’area già fortemente compromessa a causa della presenza di continui sversamenti di liquami e di sostanze nocive nelle rogge,l astre di amianto abbandonate, notevole traffico automobilistico e della mancanza di decisivi interventi sulla” mobilità sostenibile”. Questo forno crematorio incrementerebbe l’utenza e quindi il traffico veicolare di trasporto delle salme provenienti dai paesi vicini.
4) Inoltre si evince dal progetto del forno crematorio di Cadignano non rispetta la distanza dalle abitazioni. Gli esperti raccomandano una distanza di 500 m per evitare danni alla salute dei cittadini.

Il coordinamento provinciale dei Verdi-Europa Verde Brescia chiede quindi all’ amministrazione comunale di Verolanuova di ritirare o annullare la delibera del 16 dicembre con la quale ha deciso di avanzare la propria candidatura per ospitare sul proprio territorio un nuovo forno crematorio”.

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