Bagnolo Mella sotto shock, pirata della strada agli arresti domiciliari

Un 43enne incensurato residente a Brescia ieri mattina si è costituito. Attende l'interrogatorio di convalida.

(red.) Da ieri pomeriggio, lunedì 6 luglio, si trova in stato di arresto ai domiciliari con l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso. E’ un 43enne italiano e incensurato, residente al Villaggio Sereno di Brescia, padre di due bambini, l’uomo che ieri mattina, lunedì, ha raggiunto la procura di Brescia per costituirsi dopo aver travolto e ucciso in auto la piccola Manar di 9 anni a Bagnolo Mella, nella bassa bresciana. L’uomo, vinto dal senso di colpa che non riusciva a tenere dentro di sé, si è presentato spontaneamente in procura davanti al magistrato Maria Cristina Bonomo per confessare che era lui alla guida di quella Chevrolet Orlando grigia in viale Italia.

Con la sua auto aveva travolto la bambina che stava camminando con la madre e muovendo la sua bicicletta e il passeggino, mentre il padre era pochi metri dietro e si stava muovendo con gli altri due figli. Tutti erano sulle strisce pedonali che stavano attraversando dopo aver partecipato a una festa di compleanno al parco Baleno. A pochi metri di distanza, in via Gramsci, c’era la loro abitazione che stavano raggiungendo. Ma a quel punto, quando era domenica sera 5 luglio intorno alle 23, è piombata l’auto che, pare a velocità sostenuta, ha travolto madre e figlia per poi allontanarsi in direzione di Brescia. Gli agenti della Polizia stradale si sono mossi per primi, analizzando le immagini riprese dalle telecamere di un privato sulla  zona e da quegli scatti hanno verificato di che tipo di auto si trattasse.

Mentre a terra erano rimaste inerme la piccola, poi deceduta, insieme alla madre ricoverata in ospedale e, viste le ferite lievi, poi dimessa e tornata a casa. Il pirata della strada che si è costituito, tra l’altro padre di due bambini di cui uno coetaneo della vittima, nel primo interrogatorio davanti al magistrato ha detto di non essersi accorto di nulla. E ora da casa ai domiciliari – la legge lo consente in caso di costituzione entro 24 ore dall’incidente – attenderà il nuovo interrogatorio di convalida, mentre è già stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso e si è visto sequestrare l’auto e il cellulare.

Ora si attende anche il nulla osta per il funerale della bambina, la cui sepoltura è da valutare se avverrà in Italia dove era nata oppure in Egitto, terra del padre. Proprio il padre Mohammed Sayed Ahmed si dice distrutto, così come gli altri due figli di 12 e 6 anni. E anche la madre Saadia El Hadi alla quale proprio l’uomo ha dato la notizia del decesso della piccola. La famiglia, che vive in Italia dal 2002, è perfettamente integrata nel contesto di Bagnolo Mella, con la piccola vittima che aveva appena concluso la terza elementare e frequentava lo spazio compiti dell’oratorio. Di certo la comunità di Bagnolo Mella è sconvolta e scioccata per quanto accaduto e per un atto senza precedenti nel paese della bassa.

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