Orzinuovi, il paese più colpito dall’emergenza da Covid-19

Otto deceduti nell'arco di 24 ore. Oggi niente mercato e chiusi locali e ristoranti fino a lunedì. Non c'è focolaio.

(red.) Sono giorni drammatici per Orzinuovi, nella bassa bresciana, che è il paese con il numero maggiore di contagiati da Coronavirus in provincia, cioé 29. E ha registrato otto morti nell’arco di un giorno. Tuttavia, il sindaco Gianpietro Maffoni ha rimarcato che in paese non è presente un focolaio, ma che il virus sarebbe stato portato da qualcuno proveniente dall’esterno. E anche l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha sottolineato che non c’è un caso Orzinuovi a livello di epidemia. E ora di fatto sul paese scatterà una sorta di quarantena.

Come emerso da una riunione di giunta straordinaria, oggi, venerdì 6 marzo, non ci sarà il mercato settimanale, mentre i gestori hanno raccolto l’invito del primo cittadino di chiudere locali e ristoranti, almeno fino a lunedì 9 marzo. Ingressi ridotti e niente code anche ai supermercati e centri commerciali, mentre gli over 65 e chi ha patologie viene invitato a restare a casa almeno fino a lunedì. Per loro sarà attivato un servizio di consegna a domicilio di alimentari e medicinali. Una misura che anche in altre parti della provincia stanno adottando, come a Pavone Mella, Gussago, Barbariga, Leno, Quinzano e Marcheno. Mentre a Montichiari si stanno cercando volontari disposti ad attivare il servizio.

Come detto, è di otto vittime il triste bilancio da contagio del virus a Orzinuovi, anche se in alcuni casi non è stato ancora confermato. Si tratta di Angelo Gabrieli di 69 anni, l’80enne Silvana Gorlani, l’81enne Valeria Poli, Giulia Gavazzoni di 83 anni e Cecilia Zanoni di 88 morti nella giornata di ieri. A questi si aggiungono Danfio Bianchessi, Pietro Tomasoni e Stefano Brognoli deceduti nei giorni precedenti. Tra loro, Gabrieli non avrebbe avuto disturbi sanitari pregressi, mentre Silvana Gorlani aveva visto morire il marito per un’influenza, forse anche quella collegata al virus. Infine, Cecilia Zanoni era madre di don Leonardo Farina attivo sul lago di Garda e in auto-isolamento per due settimane.

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