Castenedolo, tre indagati per la morte del mandriano

Il proprietario e due responsabili del 51enne Lal Manohar accusati di omicidio colposo. Si attende esito dell'autopsia.

(red.) Emergono sviluppi investigativi nella vicenda della tragica morte di Lal Manohar, il mandriano di 51 anni che lo scorso 18 gennaio venne trovato senza vita nell’azienda agricola “La Valbona” di Castenedolo, nella bassa bresciana. Aveva numerose ferite alla testa dopo essere stato colpito da un cancello automatico che si trova lungo il confine di separazione tra la sala di attesa e quella di mungitura delle vacche.

La novità di queste ore intorno a martedì 11 febbraio, di cui dà notizia il Giornale di Brescia, è che la procura ha iscritto tre persone nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Si tratta del proprietario che fa parte del gruppo Ambrosi e di due responsabili dell’uomo.

Manohar, che viveva da solo nel bresciano, ha lasciato nel dolore la moglie e tre figli piccoli in India. Insieme alla decisione di indagare sui tre legati all’azienda agricola, è stata anche effettuata l’autopsia che nell’arco di due mesi dovrebbe fornire ulteriori elementi sulla morte del mandriano.

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