Moria di storni per infezione. “Ma mai così tanti“

L'istituto Zooprofilattico parla di una malattia normale in questo periodo, ma non certo con tali proporzioni nel bresciano. Nessun rischio per l'uomo.

(red.) Nessun problema per l’uomo, ma la moria di storni sta creando preoccupazione tra gli addetti ai lavori per quanto riguarda gli uccelli trovati morti a decine sulla sponda bresciana del lago di Garda e nella Bassa. Come dà notizia Bresciaoggi, a colpire i volatili sarebbe stata un’infezione connessa al tipo di animale, ma mai con queste proporzioni. A fornire i risultati è l’istituto Zooprofilattico che ha esaminato le carcasse degli storni. Se la malattia è normale in questo periodo dell’anno, non lo è la popolazione rimasta vittima.

Di certo sono stati segnalati casi a Desenzano, Montichiari, Calcinato e Sirmione. E la preoccupazione, subito smentita, è che la moria sia avvenuta in zone in cui centinaia di persone sono state colpite dalla polmonite e da legionella. Ma nel caso degli uccelli, non ci sono relazioni con l’uomo. L’ultimo episodio di storni visti dal vivo letteralmente precipitare in massa è stato notato domenica 2 dicembre da un residente di Calcinato, nella zona di Garletti, tanto da parlare di almeno trenta esemplari trovati morti.

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