Arresto terrorismo, si difende: “Post non miei“

Il 20enne bengalese richiedente asilo fermato per apologia ha detto nell'interrogatorio che qualcuno avrebbe usato il suo cellulare per postare i messaggi.

(red.) Nella giornata di ieri, lunedì 17 settembre, è stato sentito il 20enne bengalese che nei giorni precedenti era stato arrestato con l’accusa di apologia al terrorismo. Quello di ieri era l’interrogatorio di garanzia e nel quale il giovane ha cercato di difendersi, assistito dal proprio avvocato. Nei suoi confronti, richiedente asilo e ospite di una struttura di accoglienza a Montichiari, nel bresciano, gli inquirenti gli contestano di aver postato su internet vari messaggi inneggianti alla guerra santa e video di scene di battaglia.

Ma il 20enne, che attualmente si trova detenuto nel carcere di Canton Mombello a Brescia e dopo che gli è stata revocata la misura dell’accoglienza, ha detto di non essere stato lui a pubblicare quei contenuti sul web. Bensì qualcun altro che avrebbe usato il suo cellulare. A questo punto la Digos della questura di Brescia e il Gico della Guardia di Finanza che si erano occupati del suo arresto dovranno verificare la sua dichiarazione. Il legale avanzerà la richiesta di una misura alternativa al carcere, anche se si dovranno trovare altre soluzioni. Ma il 20enne potrebbe anche essere espulso dall’Italia.

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