“Salviamo Cuore”, animalisti in presidio a Brescia

In scena davanti al Palagiustizia la protesta animalista che si oppone all'uccisione e cremazione di un maiale disposta dalla Corte d'assise in seno al processo per la scomparsa di Mario Bozzoli.

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Brescia. E’ andata in scena nella mattinata di mercoledì 20 aprile, davanti al Palagiustizia di Brescia, la manifestazione delle associazioni animaliste che protestano contro la decisione della Corte d’Assise che ha autorizzato un test giudiziale in seno al processo per la scomparsa dell’imprenditore di Marcheno Mario Bozzoli, sparito misteriosamente quasi sette anni fa e per la cui morte è alla sbarra il nipote Giacomo Bozzoli. L’esperimento prevede che sia cremato, in un forno fusorio, il cadavere di un maiale, per verificare quali condizioni si verifichino con la cremazione. Il presupposto è che Bozzoli possa essere stato ucciso e quindi bruciato nel forno.

Il presidio antispecista, organizzato dal Rifugio Grugno Clandestino e parte in causa Associazione Radicale Antispecista, ha visto la presenza di attivisti e associazioni di varie città, tra cui, oltre agli organizzatori, anche Meta Parma, Fronte Animalista, Avi Parma e Salviamo i macachi di Parma.
Con cartelloni, megafoni, cori di “libertà per tutti gli animali” e uno striscione con la scritta “la vostra idea di giustizia è sporca di sangue”, gli attivisti hanno difeso la vita del maiale ribattezzato Cuore, un maiale malato che verrà soppresso e bruciato in un forno fusorio per un esperimento giudiziale. Contro questo provvedimento si sono alzate le voci delle associazioni e di tantissimi cittadini, e un gruppo di animalisti ha deciso di far sentire la propria voce davanti al tribunale di Brescia.

“Gli animali si ribellano”, hanno gridato gli antispecisti, “scappano dai mattatoi e dai luoghi di sfruttamento, vogliono salvarsi, la resistenza animale non si può più ignorare, e noi siamo qui per loro”.
Gli attivisti hanno spiegato che i maiali sono affettuosi, intelligenti, sensibili, e che quello che succede a questi animali, sfruttati e uccisi, è un’atrocità non più sostenibile. Cuore, questo il nome scelto per il maiale dagli animalisti per restituirgli la sua identità di essere senziente, rappresenta “tutti gli animali rinchiusi nelle gabbie degli allevamenti e mandati a morire nei mattatoi, resi invisibili agli occhi del mondo, privati dei loro diritti di esseri senzienti”.

“Non accettiamo questa sentenza, non accettiamo l’ennesima prevaricazione sugli animali non umani, loro sono creature come noi, anche loro hanno diritto a vivere. Le nostre proteste non si fermeranno, continueranno per Cuore e per la libertà di tutti gli animali”. Gli animalisti continuano a protestare affinchè l’esperimento venga fermato, e il maiale dato in adozione per poter essere curato in un rifugio.
“Se niente cambierà”, annunciano in una nota, “il prossimo 27 aprile verrà soppresso e buttato nel forno fusorio della fonderia Gonzini di Provaglio d’Iseo”.
“Tutti gli attivisti e i cittadini firmatari della petizione “Salviamo Cuore”, che ha già superato 8.700 firme, e le tante associazioni animaliste che si sono mobilitate contro questa sentenza, attendono ora un riscontro, sperando in una scelta etica e in un lieto fine che sarebbe l’unico possibile giusto epilogo”.

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