Caso Bozzoli, il 20 presidio antispecista al tribunale contro il test col maiale

Proseguono le polemiche sul test giudiziale disposto dalla procura di Brescia, in seno al processo per la scomparsa di Mario Bozzoli, che prevede la cremazione di un maiale in un forno fusorio.

Brescia. Non si ferma la protesta animalista contraria al “sacrificio” di un maiale, che verrà ucciso per simulare gli effetti e le conseguenze di un corpo in un forno fusorio, un test disposto dalla Corte d’Assise di Brescia nell’ambito del processo per la scomparsa dell’imprenditore di Marcheno Mario Bozzoli, di cui non si hanno più tracce dall’ 8 ottobre del 2015 e per la cui morte è alla sbarra il nipote Giacomo.
La Procura ha disposto l’esperimento per verificare quali siano le condizioni di un corpo che brucia ad altissime temperature e quali gli eventuali effetti sull’ambiente circostante derivanti dalla cremazione.
«Questo maiale – scrive in una nota “Grugno Clandestino Parte in Causa Associazione Radicale Antispecista”- sarà condannato a morte proprio in virtù della sua somiglianza alla nostra specie, sacrificato perché debole, malato e soprattutto perché animale, perché non umano».
«La società specista in cui viviamo rende costantemente gli altri animali vittime di soprusi, torture, schiavitù e uccisioni e i pochi individui che vi scampano vivono costantemente minacciati di nuove disposizioni che mettono a rischio la loro esistenza».
«La nostra specie – continuano gli antispecisti – si è creata un ricettacolo di corpi a disposizione, corpi che contano meno, corpi che contano niente, corpi di altre specie ad uso e consumo per alimentare una società che prosegue la sua corsa noncurante delle ceneri che lascia dietro di sé».
L’associazione lancia quindi la proposta di un presidio di protesta il prossimo 20 aprile, alle 10, davanti alla corte d’assise di Brescia,  in via Lattanzio Gambara 40 «per farci sentire».

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.