Brescia zona rossa, sindaci critici. Chi al Tar e “non aspettare 14 giorni”

Il primo cittadino di Gottolengo verso l'impugnazione del dpcm. Da Edolo la richiesta di convocare tutti i sindaci.

(red.) L’altro giorno, giovedì 5 novembre, diversi sindaci bresciani avevano raggiunto la sede della prefettura a Brescia, per poi farsi ricevere dal massimo rappresentante territoriale del Governo, Attilio Visconti, con cui chiedere che il territorio bresciano venisse escluso dalla zona rossa che un’ordinanza del Ministero della Salute ha allargato all’intera Lombardia. Tuttavia, tramite il governatore lombardo Attilio Fontana si sono sentiti dire che per almeno quattordici giorni le misure dovranno restare quelle attuali da semi-lockdown. E al massimo solo in seguito, in base ai dati epidemiologici, si potrà verificare se allentare qualche misura.

Ma all’interno degli stessi sindaci si respira qualche malcontento. A partire dal primo cittadino di Gottolengo, Giacomo Massa, che, come riporta il Giornale di Brescia, si dice pronto a presentare come Comune un ricorso al Tar contro il nuovo decreto del presidente del Consiglio (Dpcm). Lo stesso sindaco era stato uno di quelli critici a ritenere l’intera Lombardia zona rossa e con l’esigenza, invece, di individuare delle zone all’interno della stessa regione che non fossero rosse. Per questo motivo il primo cittadino ha annunciato di aver fissato un incontro con i commercianti del suo paese per farsi promotore, nel caso, di impugnare il decreto al Tar. E sembra che tra i sindaci non sia l’unico a pensare di procedere in questo senso.

Anche perché lo stesso sindaco ritiene che la situazione di grandi città e metropoli non sia da paragonare ai piccoli Comuni e che serva la massima trasparenza, conoscendo i dati che hanno portato a questa decisione drastica. E in questo scenario, riportato ancora dal quotidiano bresciano, emerge la posizione ancora più critica del sindaco di Edolo Luca Masneri che non esita a criticare con forza la manifestazione che i colleghi primi cittadini hanno svolto l’altro giorno in prefettura. Secondo Masneri, invece di redigere una lettera condivisa alla quale il ministero della Salute ha già di fatto risposto “picche”, sarebbe stato importante convocare una conferenza dei sindaci di tutta la provincia per una posizione da presentare direttamente alla Regione Lombardia e al Governo. Tanto da proporre di nuovo questa idea, senza dover aspettare due settimane di lockdown.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.