I giorni passano ma i morti restano, “sanità lombarda da commissariare”

Secondo il Movimento 24 agosto in 5mila, sabato, hanno protestato contro le scelte della giunta Fontana sul coronavirus.

(red.) “In cinquemila in piazza Duomo, sabato 20 giugno, per chiedere il commissariamento della sanità in Lombardia”. Lo sostiene Massimo Mastruzzo, responsabile regionale del Movimento 24 agosto, che nella giornata di ieri è stato tra i promotori della manifestazione di protesta contro la giunta guidata da Attilio Fontana.
Ci sono state le testimonianze dei parenti delle vittime al limite della commozione, come quella di una figlia che ancora si chiede cosa può aver pensato sua madre nel momento in cui si è ritrovata da sola per circa un mese prima di andarsene: gli avranno spiegato cosa stava succedendo, e lei lo avrà capito? Vi immaginate lo stato d’animo della vostra coscienza che vive con il rimorso di sapere che vostra mamma se ne andata pensando che l’avevate abbandonata?
Ci sono state quelle degli operatori sanitari che si sono ammalati dentro strutture dove venivano invitati a NON mettere le mascherine per non creare allarmismo, come quella di una operatrice sanitaria che, dopo essere arrivata in Italia cinque anni a bordo di un barcone, lavorava in una RSA con contratto precario a rinnovo quindicinale, e dopo essersi ammalata, è stata “abbandonata” al proprio destino aiutata solo da associazioni di volontariato locali”.
Sotto un solo cocente, delusione, commozione e rabbia si sono fuse nella certezza che ai cittadini lombardi si sta sottraendo il diritto di sapere cosa è successo, e visto che in Italia non esiste Regione che non sia presente in Lombardia, il diritto alla trasparenza diventa un diritto nazionale.

In Lombardia qualcosa è andato tremendamente storto, qualcuno ha commesso degli errori e non si può più assistere allo stucchevole rimpallo di responsabilità con il governo, anche perché i giorni passano ma i morti restano.
La sanità in Lombardia va commissariata subito, e il sistema sanitario va rivisto il prima possibile.
In chiusura sottolineo la vergognosa situazione di stallo della Commissione d’inchiesta del Consiglio Regionale in Lombardia per l’emergenza covid19, nata per fare chiarezza su quanto, come e perché in Lombardia i decessi sono stati il 50% di tutta Italia, voluta dalla minoranza ma con la presidente eletta coi soli voti della maggioranza, una porcata durata il tempo delle inevitabili dimissioni della stessa presidente, e tuttora ferma all’interno del Pirellone”.

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