Fase 2, parrucchieri: “Ripartire 1 giugno favorisce la pratica abusiva”

Numerosi titolari di saloni si erano attrezzati con ogni forma di sicurezza. Ma potranno riaprire solo l'1 giugno.

(red.) Una delle categorie che ha accolto in modo negativo il testo del nuovo dpcm sulla possibilità delle nuove riaperture è quella dei parrucchieri e acconciatori. Tanto che a Brescia numerosi titolari di negozi si erano equipaggiati di mascherine, visiere, cuffie, guanti, barriere di plexiglass e molto altro materiale per poter ripartire subito. Invece, dovranno attendere oltre un mese, dall’1 giugno. E le associazioni di categoria si sono infuriate di fronte a questa scelta.

“È incomprensibile e inaccettabile. Stiamo ricevendo decine di telefonate dai nostri associati. La situazione è difficile, molti temono di non riuscire a riaprire – dice il presidente della Confartigianato di Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – solo a Brescia – stiamo parlando di 3.369 imprese che danno lavoro a 6.665 addetti”.

Al suo commento si sono aggiunti quelli dell’Associazione Artigiani di Brescia Bortolo Agliardi e degli Acconciatori Battista Mostarda sul fatto che i negozi, pur rimettendoci a livello economico, si sono attrezzati con tutti i dispositivi di sicurezza. E critiche sono arrivate anche dalla Cna Brescia sul fatto che numerose attività potrebbero chiudere in modo definitivo e che il rinvio all’1 giugno favorirebbe la pratica abusiva.

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