Brescia, casa invendibile per…movida

Due residenti hanno citato la Loggia per danni psicofisici e materiali legati alla movimentata vita notturna nel cuore della Leonessa.

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(red.) Casa invendibile causa...movida. Succede a Brescia, dove un residente delle “zone calde” del centro storico ha deciso di adire alle vie legali citando il Comune, “reo” di non avere preso provvedimenti adeguati contro il rumore e il frastuono legato agli appuntamenti serali nel cuore della Leonessa.
Gianfranco Paroli (sì, il fratello dell’ex sindaco Adriano) e moglie hanno fatto causa alla Loggia per danni. La coppia risiede in via Fratelli Bandiera, “fulcro” delle serate a base di musica e aperitivi.
I due lamentano danni psicofisici legati al sonno perduto e al  baccano notturno (alla citazione sono allegati i referti medici) ma anche materiali. Chi vorrebbe infatti andare a vivere in una casa che sorge proprio nel cuore della movida notturna bresciana?
Dopo le lementele e gli appelli, rivolti anche alla ex giunta del fratello sindaco, Gianfranco Paroli ha deciso di interpellare l’avvocato: la prima udienza è fissata il 15 gennaio. La Loggia, dal canto suo, sta preparando la difesa.
Come ha voluto puntualizzare l’attuale primo cittadino Emilio Del Bono, le lamentele dei residenti sono state inoltrate al Comune molto prima del suo insediamento e che, allo stato attuale, la Loggia ha applicato alcuni provvedimenti che, a detta del successore di Paroli, starebbero sortendo alcuni risultati. Si tratta dell’ordinanza urgente emanata l’anno scorso, dopo la sentenza numero 361 del Tar che imponeva alla Loggia interventi contro la movida: essa prevede che entro l’una e mezza del  venerdì e sabato i locali debbano cessare di somministrare bevande. I turni infrasettimanali finiscono invece all’una.
Accordo che è però scaduto in questi giorni. Del Bono, dopo l’incontro con l’Osservatorio movida (formato da Comune, Ascom Confcommercio, Confesercenti e le parrocchie di San Giovanni e del Carmine) ha assicurato che verrà predisposto un nuovo provvedimento che, però, dovrà mettere d’accordo residenti ed esercenti che, alla Giunta hanno chiesto di poter continuare a servire anche dopo l’una e trenta nei fine settimana o in caso di eventi particolari.

 

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