Occupato il palazzo dell’Associazione notarile

Gli attivisti del Magazzino 47, insieme al Kollettivo studenti in lotta e a Diritti per tutti sono entrati negli uffici del palazzo di via Ugo La Malfa.

(red.) Avevano promesso un’intensificazione della protesta e azioni eclatanti, e non si è dovuto attendere molto.
Dopo i picchetti che vanno avanti ormai da mesi e i sit -in di protesta sotto la Prefettura, mercoledì pomeriggio gli attivisti dell’Associazione Diritti per tutti, Magazzino 47, Kollettivo studenti in lotta e Collettivo universitario autonomo hanno occupato l’ufficio dell’Associazione notarile per le procedure esecutive in via Ugo La Malfa 4 a Brescia. L’ufficio è il luogo dove vengono presentate le buste con le offerte per acquistare all’asta le case pignorate alle famiglie insolventi nei confronti della banca.
“Quest’azione_ – si legge sul comunicato stampa che ha accompagnato l’azione – che si inserisce nell’ambito della settimana nazionale di mobilitazione per la casa, il reddito e la dignità, contro il piano casa di Renzi e verso la sollevazione del 12 aprile a Roma — intende colpire simbolicamente un ingranaggio della messa all’asta delle case di chi è rimasto vittima della crisi, provocata proprio dalle speculazioni delle banche e degli istituti finanziari responsabili ora dei pignoramenti. Secondo i dati diffusi dalle associazioni dei consumatori la provincia di Brescia è nei primi posti della classifica dei pignoramenti ed esecuzioni immobiliari, raggiungendo nell’anno 2013 l’impressionante numero di 4915, più di Milano o Roma, per capirci. Migliaia di famiglie che avevano acceso e pagato un mutuo anche per molti anni, rischiano così di finire in strada ed in alcuni casi di restare anche indebitati. L’Associazione Diritti per tutti ha lanciato la campagna Stop pignoramenti, chiedendo che venga prorogata la sospensione del pagamento delle rate del mutuo fino a quando il mutuatario non avrà ritrovato un posto di lavoro e potrà riprendere a pagare senza l’aggravio degli interessi; oppure nel caso di vendita all’asta che l’Aler acquisisca gli appartamenti per affittarli a chi vi abita, a canone sociale o comunque proporzionato al reddito. Nel frattempo organizzeremo picchetti per impedire le perizie effettuate per stabilire il valore degli appartamenti, azioni per intralciare e bloccare le aste e si avvisano i potenziali acquirenti: chi compra una casa all’asta di una famiglia vittima della crisi acquisterà anche la resistenza all’esecuzione del pignoramento”.

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