Carrozzieri contro il decreto pro-assicurazioni

Continuano le lamente le proteste dei 446 titolari bresciani del settore che chiedono lo stralcio dell'art. 8 del decreto 145 del 2013.

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(red.) Chiedono lo stralcio dell’articolo 8 del decreto 145 del 2013 «Destinazione Italia», la cui entrata in vigore è prevista il 24 febbraio. I carrozzieri bresciani (ma allo stesso modo tanti carrozzieri italiani scesi in piazza a Roma mercoledì 15 gennaio) si oppongono alla decisione, contenuta nell’articolo, che prevede che siano le società assicurative  a scegliere le carrozzerie di fiducia in cui riparare la vettura in caso di sinistri.
«Il decreto-aggiunge Elio Premoli, rappresentante dei carrozzieri di Confartigianato – vieta anche la cessione del credito ai carrozzieri,un diritto sancito dal codice civile. «Ed elimina la figura del perito, un tecnico al disopra delle parti che tutela l’assicurato» sottolinea Severina Mazza, in rappresentanza dei carrozzieri CNA. I 446 carrozzieri bresciani, a nome delle  varie associazioni di categoria in cui sono iscritti, chiedono che l’articolo venga stralciato, pena il rischio di chiusura di molti di loro. «Il calo dei sinistri di circa il 40% – lamentano – ha portato alla chiusura solo a Brescia un centinaio di aziende in due anni. Se questa nuova norma entrasse in vigore almeno due terzi di queste imprese si troverebbe costretta a chiudere i battenti».
In alternativa propongono che si segua il modello francese nel cui parlamento è stata approvata una legge che consente al proprietario della vettura, in caso di sinistro, la possibilità di decidere a quale carrozziere affidare la riparazione. Inutile sottolineare che i carrozzieri temono una maggiore severità  imposta dalle assicurazioni, meno propense dell’automobilista a spendere in caso di sinistro.

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