Capriolo, i vigili denunciano il Comune

Arriva nelle aule di tribunale il braccio di ferro tra la polizia locale e il sindaco Fabrizio Rigamonti. Il primo cittadino: «Mi dispiace, ma questo è l'unico epilogo possibile»

(red.) Non è una protesta consueta quella che vede protagonisti i vigili di Capriolo.  Gli agenti del paese bresciano si lamentano da tempo con l’amministrazione comunale per la mancata della nomina del comandante e l’assoggettamento a un dirigente esterno a cui sono sottoposti. Ma finora la questione non aveva mai toccato il tasto giudiziario. I vigili infatti ora minacciano di ricorrere al tribunale.
«Lo stato di agitazione della Polizia Locale continua e, – scrivono gli agenti in un comunicato stampa -,  visto che sono venute meno le possibilità di soluzione condivisa, la controversia verrà portata in tribunale».
Non è servito nemmeno l’ultimo incontro svoltosi in Prefettura per riannodare i lacci della questione. La vicenda si trascina ormai da quasi un anno, da quando nella primavera scorsa la Giunta del sindaco Fabrizio Rigamonti decise di rimuovere la posizione organizzativa (ovvero l’ufficio autonomo amministrativamente) della  polizia Locale, facendone passare quindi le decisioni non più sotto un comandante, bensì sotto il dirigente unico. A nulla è servita l’agitazione sindacale indetta due mesi fa, per questo gli agenti hanno deciso di cambiare arma e campo di battaglia e di rivolgersi agli avvocati e di sfidare il comune nelle aule del tribunale.
Di diverso e opposto avviso il sindaco Rigamonti:  «Io – dice il sindaco  – ho ribadito di fronte al viceprefetto che in questo momento non è possibile assumere un comandante per due motivi fondamentali: il primo riguarda l’attuale mancanza di soldi e il secondo, ben più decisivo, è il fatto che noi non abbiamo fatto quella scelta perché gli agenti ci stanno antipatici, ma perché era stata la Cgil a muoverci un’azione legale perché non avevamo seguito un percorso  pienamente corretto nel concedergliela. È  solo per questo motivo che eravamo stati costretti a fare retromarcia. Il sindacato di polizia ora vuole una cosa che non possiamo dargli. Mi dispiace che il Comune venga portato in tribunale, ma visto che ci sono sentenze precedenti discordanti, questo è l’unico modo per mettere la parola fine a questa vicenda.

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