In città tre picchetti anti-sfratto

Giovedì 9 gennaio gli attivisti dell'associazione hanno impedito l'esecuzione di tre provvediementi di sfratto in via Galilei, viale Venezia e via Benincori.

(red.) L’avevano promesso e hanno mantenuto la parola. Dopo il picchetto  di mercoledì 8 gennaio, in cui hanno impedito l’esecuzione di uno sfratto di una famiglia pakistana residente a Ghedi, gli attivisti dell’associazione “Diritti per tutti” avevano detto che avrebbero replicato anche l’indomani e così è stato.
Tre sono stati i presidi che gli attivisti hanno tenuto giovedì 9 gennaio a Brescia, tutti in città. Sia in via Galilei, che in viale Venezia e in via Benincori gli attivisti hanno impedito che l’ufficiale giudiziario eseguisse il provvedimento.
Da mesi l’associazione è attiva su tutto il territorio provinciale per portare all’attenzione di cittadini e autorità la questione abitativa e l’emergenza degli sfratti, aumentati esponenzialmente per l’insolvenza degli inquilini, spesso impossibilitati a pagare a causa della crisi e della mancanza di lavoro. Ma la protesta è destinata ad aumentare: nella settimana dal 15 al 22 gennaio, insieme al movimento «abitarenellacrisi»sono in programma altre iniziative eclatanti per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.
Giovedì in via Galilei l’associazione ha impedito lo sfratto di una donna italiana che vive con la madre di 77 anni e due nipoti a lei affidati dal Tribunale dei minori. Da circa un anno la donna, che lavora come ausiliaria in una clinica cittadina e non riesce più a pagare i 700 euro dell’affitto (più spese condominiali), a causa dell’aggravarsi delle condizioni della madre a cui deve provvedere per le spese mediche. «Qui – dice Claudio Taccioli, dell’associazione – anche il Comune, vista la gravità della situazione, aveva proposto alla proprietà di accettare due diverse soluzioni, ma sono state sempre rifiutate. La signora Paola poi è in lista per avere una casa dall’Aler e tra marzo e aprile potrebbe avere una risposta positiva. Basta che la proprietà abbia un po’ di pazienza». Lo sfratto intanto è stato rinviato di un mese: l’ufficiale giudiziario si ripresenterà dalla donna l’11 febbraio.

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