“9 dicembre”, il movimento si spacca

Le prime divisioni interne alla protesta si manifestano anche a Brescia. Da una parte i "moderati" di Erbisti, dall'altra il rappresentante di Casa Pound Boscolo.

(red.) Prima la divisione era iniziata fra i “forconi” e il Movimento 9 dicembre, che aveva precisato la sua autonomia dalla rivolta degli autotrasportatori siciliani. Adesso le crepe si intravedono anche nello stesso movimento. A causarle la politicizzazione delle proteste, con l’ingresso sempre più preponderante di movimenti di estrema destra o di centri sociali.
Nelle ultime ore le divisioni si erano manifestate un po’ in tutta Italia. Anche Brescia ha le sue, con tanto di ufficializzazione. Lunedì Renzo Erbisti, rappresentante della neonata Azione nel trasporto italiano, si è presentato in questura per comunicare il passaggio di responsabilità del presidio di via Orzinuovi da lui ad Andrea Boscolo, referente provinciale di Casa Pound. Renzo Erbisti ha scelto la linea “moderata”, dissociandosi dallo stesso Boscolo e anche da Danilo Calvani, leader nazionale della protesta dei forconi, al centro della polemica (è stato ritratto da molti quotidiani a bordo di una jaguar e si discute sui suoi presunti debiti). «A parte andare nelle piazze e urlare – dice Erbisti – Calvani finora non ha fatto nulla, e il blitz in Puglia è stato un flop».
A dividere non sono solo le appartenenze politiche, ma soprattutto le strategie e le scelte di lotta. Erbisti non approva la cosiddetta “marcia su Roma”: «Domenica sera sono stato al presidio in via Orzinuovi e ho spiegato che era inopportuno – prosegue – e non sicuro per l’incolumità personale perché ci saranno troppe infiltrazioni. Ho consigliato di evitare. In molti mi hanno risposto che avrebbero voluto andarci, ma già stamattina sono stato contattato da persone che ci avevano ripensato. Noi comunque abbiamo programmato un’altra iniziativa nella capitale: come rappresentanti del Coordinamento nazionale saremo in piazza San Pietro domenica per partecipare alla Santa Messa».
A Erbisti replica lo stesso Boscolo che accusa l’autotrasportatore di prendere una scelta solitaria in contrasto con la volontà popolare del movimento. «Erbisti sta tentando di fare terra bruciata di una protesta che funziona. Un’iniziativa che raduna persone di tutte le estrazioni sociali e di tutte le provenienze. A Milano in piazzale Loreto  i ragazzi del Leoncavallo sono insieme a quelli di Forza Nuova, nessuno è infiltrato, ciascuno è lì con la propria faccia. L’unico obiettivo sono le dimissioni di Napolitano, del governo e che il Paese riparta».
Nel frattempo è stato lo stesso Coordinamento nazionale della protesta a prendere le distanze dal presidio di via Orzinuovi, motivato proprio dalla presenza di esponenti di Forza Nuova e Casa Pound.

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