Sciopero Trenord, Orsa: “Adesione al 70%”

Si concluderà alle 21 di domenica 15 dicembre la mobilitazione sindacale, indetta per contestare un contratto di lavoro considerato iniquo.

(red.) Si conclude alle 21.00 di domenica 15 dicembre il decimo sciopero dei lavoratori di Trenord che contestano un contratto di lavoro considerato iniquo che comporta in modo palese differenze nei lavoratori, cancella diritti, penalizza i più giovani e nel contempo rivendicano democrazia per una reale rappresentanza sindacale.
Un contratto in deroga al Contratto Collettivo Nazionale della Mobilità Area Attività Ferroviarie che, secondo il sindacato Orsa,  peggiora pesantemente la normativa di lavoro ed introduce un sistema di premialità che raffronta tra loro le singole prestazioni, ove i limiti massimi dell’orario di lavoro sono abbondantemente superati nella parte retributiva. «Nonostante Trenord stia applicando gradualmente ed in modo disomogeneo le norme contrattuali, sono presenti nei turni e nelle retribuzioni dei lavoratori differenze ingiustificate, ma ancor di più queste lo saranno nel momento in cui il contratto troverà la sua completa attuazione in tutti i turni e in tutti gli impianti».
I lavoratori di Trenord con quest’ennesimo sciopero che ha interessato anche Brescia, rivendicano democrazia e rappresentanza nell’azienda. «Al diniego di esprimersi sul contratto aziendale si somma l’indisponibilità, nonostante la scadenza dei sei mesi previsti dal contratto sia abbondantemente superata, a definire un regolamento per eleggere le Rappresentanze Sindacali Unitarie. Trenord non si impegna affinché questa scadenza venga rispettata e non convoca al tavolo delle trattativa l’Or.S.A., nonostante la recente sentenza della Corte Costituzionale dello scorso luglio attribuisca questo diritto anche ai sindacati che, nonostante non abbiano sottoscritto il contratto, hanno una significativa rappresentanza dei lavoratori; l’Or.S.A. come dichiarato dall’A.D. è il secondo sindacato in Trenord. Le trattative sindacali avvengono senza la partecipazione delle RSU, mentre gli accordi sono sottoscritti da Organizzazioni Sindacali che non rappresentano la maggioranza dei lavoratori in quanto i loro iscritti non raggiungono il 50% di tutti i dipendenti di Trenord».
Queste le principali ragioni che hanno paralizzato il servizio ferroviario della Lombardia per uno sciopero che ha riscontrato una partecipazione superiore al 70%. «Siamo certi che anche in quest’occasione per nascondere la protesta, Trenord fornirà dati contrastanti; a questo punto sarebbe interessante conoscere direttamente dalla dirigenza i motivi per cui con un’ipotetica scarsa partecipazione l’azienda non sia stata in grado di assicurare un livello minimo di servizio. Ci rammarica che le conseguenze di quest’ennesima protesta ricadano da un lato sui cittadini lombardi che recandosi nelle stazioni non si sono potuti avvalere dei treni, e dall’altro sui lavoratori che per rivendicare democrazia e rappresentanza hanno perso in dieci scioperi diverse centinaia di euro. Nei prossimi giorni è prevista una riunione della Segreteria Regionale Or.S.A. e delle Rappresentanze di Base elette, queste si, democraticamente dalla maggioranza dei lavoratori, per definire le prossime iniziative ed azioni di protesta».

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