Vobarno, picchetto di attivisti blocca sfratto

Con un presidio di circa 50 persone l'associazione Diritti per Tutti ha impedito l'espulsione di una famiglia extracomunitaria. L'esecuzione è stata rinviata al 14 gennaio per trovare una soluzione.

(red.) L’ufficiale giudiziario si era presentato la mattina di martedì 29 ottobre presso l’abitazione di una famiglia extracomunitaria composta da un operaio disoccupato, la moglie e la figlia di 13 anni, in via Castegnino 10 a Vobarno. L’intenzione era quella di eseguire lo sfratto dall’abitazione per cui la famiglia da tempo non riusciva a corrispondere l’affitto.
Con un picchetto composto da circa 50 attivisti però l’associazione Diritti per Tutti e il Comitato provinciale contro gli sfratti hanno bloccato l’accesso. Lo sfratto è stato rinviato al 14 gennaio per permettere di trovare una soluzione che consenta alla famiglia di non finire per strada.
In una nota l’associazione Diritti per Tutti ha espresso la sua soddisfazione per il picchetto. «Il padre, Boudiba, operaio metalmeccanico alla Omsi trasmissioni di Roè Volciano, ha perso il posto per la crisi ed ora l’unico reddito famigliare, pari a 380 euro al mese, arriva dal lavoro di assistenza agli anziani della moglie; la figlia tredicenne nata in valle frequenta le medie. Dall’altra parte abbiamo invece una ricca proprietaria, con numerosi appartamenti in Val Sabbia ed una giunta comunale latitante. Ora questi due ultimi soggetti sanno che la famiglia di Boudiba non è sola e che lo sfratto sarà fermato sino a quando non si troverà una sistemazione abitativa alternativa».

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