Pensionati in piazza per le scelte di Governo

Iniziative anche a Brescia di Cgil, Cisl e Uil. In città presidio a Palazzo Broletto. Tra le richieste una nuova politica fiscale ed equità nella distribuzione dei sacrifici.

Protesta Cgil, Cisl e Uil di Brescia

(red.) Le Organizzazioni sindacali dei Pensionati di Cgil, Cisl e Uil, Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp- Uil, hanno organizzato giovedì 6 dicembre una giornata di mobilitazione nazionale, con presidi di fronte alle Prefetture e ai Comuni delle principali città italiane, per richiamare l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sulle difficili condizioni in cui vive la popolazione anziana nel nostro Paese. Un presidio si svolge anche a Brescia, nel cortile di palazzo Broletto
I sindacati dei Pensionati, spiega una nota stampa congiunta, sono fortemente preoccupati per l’andamento della crisi economica e sociale che il Paese sta vivendo. Milioni di pensionati e di anziani stanno pagando un prezzo altissimo, colpiti duramente dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal Governo: blocco della rivalutazione delle pensioni; introduzione dell’Imu sulla prima casa; tagli al welfare; tagli ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali; aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe.
Con questa giornata di mobilitazione, Spi, Fnp e Uilp chiedono al Governo, al Parlamento, alle amministrazioni locali e alle forze politiche: “Interventi concreti e urgenti a sostegno dei redditi dei pensionati. Una nuova politica fiscale che abbatta drasticamente l’evasione e riduca la tassazione sui redditi da pensione e da lavoro. Soluzione al problema degli incapienti, di quelle persone, cioè, che hanno redditi così bassi da non poter usufruire delle agevolazioni fiscali. Rilancio del welfare pubblico, equo e solidale, in grado rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, a partire da quelli in maggiori condizioni di bisogno, con particolare attenzione alle persone anziane, disabili e non autosufficienti. Approvazione di una legge nazionale per la non autosufficienza, con relativo Fondo adeguatamente finanziato, quale gesto di civiltà che ci avvicinerebbe alle altre grandi nazioni europee. Equità nella distribuzione dei sacrifici, che fino ad oggi sono ricaduti principalmente sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati. Razionalizzazione della spesa pubblica. Contrasto agli sprechi, alla mala gestione e ai costi impropri della politica. Le nostre richieste non sono corporative, ma sono indirizzate a far ripartire i consumi, lo sviluppo e la crescita del nostro Paese; ad ottenere un fisco più equo; a salvaguardare e incrementare una rete di servizi sociali e sanitari omogenea su tutto il territorio nazionale e per tutti i cittadini; a creare nuovi posti di lavoro; a favorire la giustizia e la coesione sociale”.

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