Musei Civici, lavoratori sul piede di guerra

In una lettera aperta all'amministrazione comunale le preoccupazioni dei dipendenti per i "tagli alla gestione ordinaria" che mettono a rischio i posti di lavoro.

(red.) I lavoratori addetti ai servizi museali presso i Civici Musei Bresciani esprimono “forte preoccupazione per i mesi a venire. I tagli alla gestione ordinaria dei musei, ancor prima che la fine della stagione delle grandi mostre, mettono una pesante ipoteca sui nostri posti di lavoro”.
In una lettera aperta indirizzata al Comune e alle forze politiche breesciane, i dipendenti degli enti museali ricordano di essere già “parzialmente in cassa integrazione dalla primavera di quest’anno, ma il peggio deve ancora venire, a fronte di un nuovo capitolato d’appalto che sarà applicato a partire dal tardo autunno di questo stesso terribile anno, che prevede ulteriori ed ancora più drastici tagli dei servizi (e dell’occupazione)”.
Le richieste dei lavoratori, per altro già espresse in precedenti comunicati, sono state congiuntamente enunciate da Filcams-Cgil, Fp-Cgil e Camera del Lavoro di Brescia e vertono su “una clausola sociale sul capitolato d’appalto che preveda la prosecuzione della cassa integrazione con le aziende che si aggiudicheranno l’appalto”, ma anche l’integrazione dell’orario contrattuale dei lavoratori su postazioni di sorveglianza di siti museali di prossima riapertura (a breve l’area archeologica del Capitolium, più avanti la Pinacoteca Tosio-Martinengo)” e chiedono “una politica di valorizzazione dei siti museali bresciani anche attraverso mostre ed esposizioni temporanee, che valorizzino il nostro patrimonio museale e siano fonte di attrazione turistica nazionale ed internazionale”.
“La nostra proposta per il rilancio della politica culturale della nostra città”, viene ribadito nella missiva, “è di ripartire proprio dai Musei Civici e dal loro straordinario patrimonio permanente. Investire in cultura significa investire sull’immagine del nostro centro storico, sugli importanti riconoscimenti ottenuti dai nostri siti museali e su un circolo virtuoso di cultura, turismo, ospitalità, ristorazione e commercio, che può essere un contributo concreto alla ripresa economica del nostro territorio”.
“Quel che chiediamo alle forze politiche è di trovare una convergenza sulle scelte fondamentali di valorizzazione dei beni culturali cittadini, che se adeguatamente finanziati e promossi possono costituire una preziosissima risorsa capace di rimettere in moto l’economia del comparto turistico, commerciale e dei servizi. Su questo si possono trovare ampiamente d’accordo sia le Organizzazioni sindacali che le Associazioni imprenditoriali di Categoria”, concludono i lavoratori di Brescia Musei.

 

 

 

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