Brescia, “Sicurezza a rischio, mancano risorse”

A lanciare un altro grido d'allarme il Siulp, sindacato di polizia, che sottolinea la carenza di organici e di mezzi della Questura. Appello ai parlamentari bresciani.

(red.) Il grido d’allarme era stato lanciato poche settimane fa: organici ridotti, mezzi poco efficienti e vetusti, risorse ridotte mettono a rischio l’attività degli operatori di sicurezza.
E’ ancora il Siulp, il primo sindacato di polizia italiano (400 iscritti solo nella provincia di Brescia), per voce del suo segretario provinciale, Rosario Morelli, che torna a sottolineare le carenze dell’organico in Questura e le difficoltà operative degli agenti di polizia.
Il mancato passaggio della questura di Brescia in fascia A ha comportato un grave danno: se fosse scattata la “promozione” sarebbero aumentati non solo il personale ma anche i mezzi e gli strumenti operativi.
Ad aprile era previsto un incremento del numero dei poliziotti, incremento che non c’è stato: a fronte di due partenze sono arrivati altrettanti operatori.
I conti, quindi, sono rimasti esattamente come prima.
Tre i soprintendenti trasferiti in luglio e mai rimpiazzati. Dieci i pensionamenti previsti per il prossimo anno dopo che, negli ultimi cinque anni, sottolinea il Siulp, se ne sono andare 70 persone, mai sostituite.
Questo comporta diversi rischi sul fronte della sicurezza, sia del personale sia, ovviamente, dei cittadini. Come riferisce il sindacato di polizia, per ogni turno ci sono due, massimo tre volanti e delle sette zone operative coperte dalla polizia nei quartieri ogni giorno, solo quattro sono presidiate a pieno organico. Soppresso poi il posto di polizia in stazione.
Il Commissariato Carmine ha a disposizione solo una pattuglia per turno.
Per quanto rigaurda il fronte personale, alla squadra Mobile ci sono 45 addetti (erano 60 alcuni anni fa), alla Digos sono in servizio 35 uomini, ma anche il parco macchine della Questura langue. Otto le Volanti funzionanti, sette invece non risultano utilizzabili.
Il Siulp si rivolge ora ai parlamentari bresciani perché si facciano latori delle istanze al Governo.

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