Brescia, sciopero della fame dei detenuti

Aderiscono alla manifestazione nazionale per “L'amnistia, la legalità e la libertà” indetta per protestare contro le drammatiche condizioni di Canton Mombello.

(red.) Un 25 Aprile senza toccare cibo. Lo sciopero della fame è stato indetto dai detenuti del carcere cittadino di Canton Mombello per richiamare l’attenzione sulle drammatiche condizioni di vita all’interno della casa circondariale di Brescia.
Il sovraffollamento è la situazione più pesante tra le mura dell’ottocentesca struttura, che detiene la maglia nera a livello nazionale.
La mobilitazione è stata proclamata dopo l’incontro con la direzione del carcere, Francesca Gioieni, e con il garante dei detenuti, Emilio Quaranta.
I carcerati bresciani aderiscono in questo modo alla seconda manifestazione nazionale per “L’amnistia, la legalità e la libertà” organizzata dal Partito Radicale e da altre forze sociali, ecclesiastiche e politiche, sul territorio italiano.
Oltre a ciò il garante dei detenuti si è impegnato per aprire eventualmente una class action nei confronti del ministero della Giustizia, sulla scia di quanto già avvenuto a Catania dove è stata realizzata un’azione legale collettiva dei detenuti per ottenere un risarcimento dei danni dovuti alla ristrettezza di spazi e alle condizioni di vita drammatiche cui i carcerati sono costretti.

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