Farmacie aperte, sciopero revocato

Lo ha annunciato Federfarma Brescia. Mercoledì fissato un incontro con il ministro della Salute Balduzzi per analizzare l'art.11 del decreto liberalizzazioni.

(red.) Le farmacie private hanno deciso di “differire lo sciopero indetto per il primo febbraio prossimo”.
Lo comunica una nota di Federfarma Brescia, l’Associazione dei titolari di farmacia, che aveva annunciato la serrata per difendere il servizio farmaceutico contro il decreto sulle leiberalizzazioni del Governo.
Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia ha parlato di “senso di responsabilità” nella motivazioni della scelta operata, ma ha ribadito le motivazioni della protesta del settore che si basa soprattutto sul “no” all’ aumento eccessivo del numero delle farmacie. Nel Bresciano potrebbero infatti vedere la luce 150 nuovi presidi territoriali che indebolirebbero la rete esistente.
E’ stata data dunque la preferenza alla possibilità di un “dialogo” piuttosto che un faccia a faccia duro con il Governo sulla questione.  Mercoledì 1 febbraio, inoltre, è prevista una convocazione del ministro della Salute Renato Balduzzi  per approfondire i contenuti del decreto oggetto delle polemiche.
In particolare, aggiunge l’associazione, “appare necessario evitare che un aumento eccessivo del numero delle farmacie polverizzi e impoverisca la rete capillare dei presidi territoriali, indebolendola gravemente e rendendola inefficiente e non piu’ adeguata a rispondere alle esigenze di salute dei cittadini”.
L’eventualità di indire un altro sciopero sarà quindi vincolata all’esito dell’incontro in programma a Roma.
L’associazione è stata anche convocata in audizione venerdiì 3 febbraio dalla decima Commissione Industria del Senato, che si appresta a esaminare il testo del decreto in sede referente.
Per fare il punto della situazione, soprattutto alla luce dell’incontro con il ministro della salute, Federfarma ha convocato una conferenza stampa giovedì 2 febbraio.
Il Codacons, critico sulla scelta del Governo Monti di fermare l’uscita dei farmaci di fascia C dalle farmacie e “preoccupato che si faccia dietrofront anche sul già insufficiente aumento del numero delle farmacie”, ha chiesto che mercoledì sera, insieme a Federfarma, “il Governo convochi anche i rappresentanti dei consumatori”.
In tal senso l’associazione dei consumatori avvisa fin d’ora i farmacisti che “vigilerà sull’applicazione della regolamentazione fissata dalla Commissione di garanzia e che, in caso di violazione, scatteranno immediatamente le denunce”.
In particolare il Codacons ricorda che “vanno garantire le attività di dispensa di alcuni farmaci indispensabili e che va assicurata, quindi, l’apertura ed il normale funzionamento delle farmacie di turno, come avviene nei giorni festivi”.

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