Pgt, l’abbraccio “verde” alla Loggia

Mentre in aula si discuteva sul Pgt, in piazza ambientalisti e sigle politiche hanno abbracciato simbolicamente la Loggia per dire 'no' al Piano.

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(red.) Una catena umana che ha abbracciato simbolicamente palazzo Loggia e, con esso, la città.
E’ andata in scena nel pomeriggio di giovedì la manifestazione di protesta al Pgt pomossa da dalle associazioni ambientaliste bresciane (Legambiente, i Codisa di San Polo e di San Bartolomeo, gli Ecologisti democratici, il Comitato spontaneo contro le nocività e l’associazione “CittadineCittadini”) insieme con alcune rappresentanze politiche (Pd, Sel e Rifondazione comunista) ed intitolata “Fermiamo il cemento”.
Cittadini vestiti da albero, ma anche molti che indossavano cartelloni con la scritta “Fermiamo il cemento, è una vergogna, fermiamo il Pgt” si sono ritrovati attorno alle 17,30 nella piazza principale di Brescia per esprimere il proprio dissenso al Piano che, in quelle ore, era la vaglio della discussione in Consiglio comunale.
Per Legambiente Brescia il Pgt non è a “impatto zero” per il territorio, lo dimostra il progetto del parcheggio sotto al Castello che, per gli ambientalisti, danneggerà la metropolitana. L’associazione guidata da Isaac Scaramella ha annunciato che potrebbe fare ricorso nei confronti del comune sul mancato rispetto dei tempi di consegna dei progetti.
Secondo Giorgio De Martin, segretario cittadino del Pd, il Pgt è “dannoso per la città”, perché “dimezza le aree verdi”. Non meno severo Mirko Lombardi, coordinatore del circolo cittadino di Sel, per il quale la “vera natura del Pgt” è rappresentata “dai manifesti del Pdl che ringraziano Paroli perché non ci sarà nessuna nuova moschea”.
Alle 18,30, secondo il programma, i partecipanti alla manifestazione si sono presi per mano ed hanno “accerchiato” la Loggia, quindi dopo l’abbraccio collettivo alla città, la protesta pacifica e colorata si è sciolta mentre in Consiglio comunale la discussione sul Pgt è proseguita fino notte inoltrata.

 

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