Nominati eredi universali da un’anziana, coppia di Montichiari alla sbarra

L'accusa è quella di circonvenzione di incapace. A giudizio marito e moglie, lei badante di origine ucraina, lui ex militare in pensione, che avrebbero approfittato della fragilità dell'anziana signora cremonese per farsi lasciare tutti suoi (cospicui) beni.

Montichiari. L’accusa è quella di circonvenzione di incapace. Alla sbarra una coppia, marito e moglie, lei badante di origine ucraina, lui ex militare in pensione, residenti a Montichiari, nella Bassa Bresciana, i quali, secondo l’accusa (il processo si tiene a Cremona), avrebbero approfittato della fragilità fisica e psichica dell’anziana che veniva accudita dalla donna per modificare il testamento a loro favore, facendosi così nominare eredi universali dei beni della donna.

Per il pm, i coniugi Yevheniia Slobodyska, 61 anni, e Aldo Di Marco di 63, avrebbero circuito Franca Lombardi, residente a Torre dè Picenardi, nel Cremonese, facendole sostituire un documento olografico con un altro in cui venivano indicati come unici eredi del suo (consistente) patrimonio. Ad impugnare l’atto i tre cugini dell’anziana, eredi legittimi, dopo che la donna, vedova dal 2009 e poi deceduta nel novembre 2019, aveva anche prematuramente perso l’unico figlio, che non aveva, a sua volta, figli.

Il tribunale, il 16 giugno del 2019, aveva nominato un amministratore di sostegno per la donna, titolare di un conto corrente con un saldo di 472.000 euro, di investimenti in titoli per un attivo bancario di 56.909 euro e proprietaria dell’immobile in cui abitava.
Secondo le indagini, la Lombardi era stata accompagnata dagli imputati in banca per effettuare numerosi acquisti e prelievi tramite bancomat, non compatibili, per la frequenza e per l’ammontare del denaro, con lo stile di vita dell’anziana.
Tra il primo ottobre 2018 e il 31 dicembre di quello stesso anno erano stati prelevati 11mila euro, mentre in banca i due avevano tentato di riscuotere 32mila euro a titolo di regalo di nozze da parte dell’anziana, non riuscendoci per il rifiuto del personale dell’istituto di credito.

A processo si sono costituiti parte civile i tre cugini di primo grado della defunta: don Carlo Bosio e le gemelle Biancamaria e Aleana Frattini, ai quali la donna, in un testamento dettagliato custodito in un cassetto, poi scomparso, lasciava i suoi beni, destinandoli anche ad una coppia di amici di famiglia, alla nipote del marito, alla parrocchia e alle suore di Torre de Picenardi e, pure al suo cane Mila per accudire il quale aveva lasciato 180mila euro.

I tre cugini, «erano a conoscenza che Franca Lombardi aveva redatto un testamento olografico, mentre ad altri parenti aveva anticipato a voce il contenuto delle sue ultime volontà». Un testamento che sarebbe scomparso e sostituito da quello in favore della coppia di Montichiari. Il processo è stato aggiornato all’8 marzo.

 

 

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