Morte Ghirardini, la famiglia si oppone ancora all’archiviazione

Marcheno. Ancora un’opposizione alla richiesta di archiviazione per la morte di Giuseppe Ghirardini, l’operaio della fonderia Bozzoli di Marcheno (Brescia), trovato morto a pochi giorni dalla scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli, suo datore di lavoro e per la cui morte è alla sbarra il nipote Giacomo.
L’hanno presentata i familiari dell’uomo, la ex moglie e le sorelle, per le quali il decesso di Ghirardini non sarebbe un suicidio, ma sarebbe legato alla sparizione di Bozzoli che, come ipotizzano gli inquirenti, sarebbe stato ucciso in azienda ed il corpo fatto sparire nel forno fusorio.
L’operaio venne ritrovato, se giorni dopo la scomparsa dell’imprenditore, a Case di Viso in Vallecamonica con un’esca al cianuro nello stomaco. 

La Procura aveva aperto un fascicolo sulla morte dell’uomo, indagando i due nipoti di Bozzoli, Giacomo ed alex, per istigazione al suicidio. Ghirardini, secono un a prima ipotesi sarebbe stato indotto a togliersi la vita perchè testimone della morte di Bozzoli. Un’ipotesi poi caduta, tanto che la Procura ha già archiviato due volte la richiesta di opposizione alla chiusura delle indagini sull’induzione al suicidio presentata dai familiari dell’uomo.
Mercoledì 13 luglio si è svolta l’ udienza per visionare le nuove intercettazioni telefoniche e ambientali disposte durante le indagini sul secondo ricorso, al termine della quale il giudice ha disposto l’archiviazione. I familiari hanno però presentato di nuovo opposizione e il giudice si è riservato di decidere: entro tre mesi la decisione.